Il “Mega Tuesday” incorona Trump e Clinton

Si ritira Marco Rubio per i Repubblicani, Sanders vince solo in North Carolina

Immagine: Hillary Clinton e Donald Trump.

E’ ormai una lotta a due, il “Mega Tuesday” conferma l’avanzata inarrestabile di Donald Trump – per il GrandOld Party – e di Hillary Clinton – per i democratici – a un passo (stavolta davvero) per le nomination che decreterà il 45° presidente degli Stati Uniti d’America. Dopo il “Super Tuesday” del primo marzo il test elettorale di ieri vede quindi Trump resistere in testa dopo una settimana (per lui) molto difficile e attacchi diffusi. Il magnate newyorkese si aggiudica la Florida, il trofeo più importante in palio con la sua regola “winner take all” che assegna il bottino pieno: 99 delegati. Il massimo. Perde solo nell’Ohio – aggiudicato a John Kasich che ne  è anche governatore – e si ritira infine Marco Rubio dopo l’umiliante sconfitta nella “sua” Florida. La corsa a tre in campo repubblicano è quasi un utopia, difficile se non impossibile per Cruz e Kasich recuperare il terreno perduto su Trump ma la base del GOP è già in aperta rivolta contro i leader del partito. La stessa Florida rivela attraverso un sondaggio che la base repubblicana dello stato non vedrebbe di buon occhio Trump alla Casa Bianca, in primis per le ricette estreme del magnate sull’immigrazione, vedi muro col Messico e deportazione in massa di 12 milioni di immigrati senza permesso di residenza. In campo democratico Hillary Clinton sbaraglia Sanders dicevamo (che porta a casa un solo Stato), per cui possiamo definitivamente accantonare la “rivoluzione sociale” pensata dal governatore del Vermont che tanto successo ha avuto tra i giovani elettori. Prossima fermata Arizona per le primarie, Idaho e Utah (caucus) per i democratici e primarie in Arizona per i repubblicani che voteranno anche in Utah.

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