Vladimir Putin ha ordinato il ritiro delle forze russe dalla Siria. L’annuncio del capo del Cremlino ha destato sorpresa e posto molti interrogativi sul perché sia stato progettato il ritiro dopo un periodo di fiancheggiamento militare al regime di Damasco. Infatti dal 30 settembre scorso Mosca era impegnata nei raid aerei in azione sinergica col regime siriano di Bashar Assad. Lo stesso regime siriano all’annuncio del ritiro delle forze russe dal proprio territorio, ha reso noto che l’operazione è stata concordemente decisa da Mosca e Damasco.
Sono incerte le stime sul personale militare dispiegato dalla Russia, nell’operazione siriana, gli Stati Uniti ritengono possano essere stati impiegati da 3mila a 6mila uomini.
Putin ha rassicurato Assad sulla verifica del rispetto della tregua in atto dalla fine di febbraio, per proseguire nel percorso del processo di pace. Diversa la questione delle operazioni antiterrorismo, che secondo il ministero della Difesa di Mosca, negli ultimi mesi sono state intensificate le azioni contro i miliziani jihadisti. Le basi di Tartous e Himeimym quindi, fanno sapere da Mosca, resteranno presidiate da militari russi che continueranno ad operare normalmente.