Morto il Cardinale Renato Raffaele Martino: Una eredità di giustizia e pace

Instancabile sostenitore della giustizia sociale, nel 2019 gli furono conferite le Chiavi del Laboratorio Sant’Anselmo, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite di New York, il Cardinale Renato Raffaele Martino, si è spento stamani a Roma. Aveva 91 anni

Con profondo rammarico, apprendiamo della scomparsa del Cardinale Renato Raffaele Martino, un uomo di fede e un instancabile sostenitore della giustizia sociale, che ha dedicato la vita al servizio della Chiesa e dell’umanità. Si è spento stamani a Roma dopo una lunga malattia. Aveva 91 anni.

Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e presidente emerito del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, nel 1986 ricevette il prestigioso incarico di osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. Nel 2019 gli furono conferite le Chiavi del Laboratorio Sant’Anselmo di Aosta, a coronamento di una vita caratterizzata dall’amore incondizionato per i più vulnerabili e da una costante ricerca di pace.

Nato il 23 novembre 1932, il Cardinale Martino ha avuto una carriera ecclesiastica straordinaria e influente. Come Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha avuto un ruolo cruciale nella promozione della dottrina sociale della Chiesa, contribuendo a delineare una visione di giustizia che affronta le sfide contemporanee. Il Laboratorio Sant’Anselmo elogia la redazione del “Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa”, e ne custodisce gelosamente una copia con dedica. L’opera sottolinea l’importanza della dignità umana, della solidarietà e della giustizia.

La sua voce sarà sempre ricordata per il suo ardente desiderio di promuovere una società in cui ogni individuo possa prosperare.

Siamo certi che la sua eredità vivrà attraverso le azioni di coloro che continueranno a lavorare per la giustizia e la pace nel mondo.

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Renato Raffaele Martino, (Salerno, 23 novembre 1932 – Roma, 28 ottobre 2024) era stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1957 e ha conseguito la Laurea in Diritto Canonico. È entrato nella diplomazia vaticana nel 1962 ed ha lavorato nelle Nunziature di Nicaragua, Filippine, Libano, Canada e Brasile. Tra il 1970 e il 1975 è stato responsabile della Sezione per le Organizzazioni internazionali della Segreteria di Stato. Nel 1986 ha ricevuto l’incarico di osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite di New York. È stato il terzo ecclesiastico a ricoprire questo alto mandato. In questa veste ha partecipato attivamente alle maggiori Conferenze internazionali promosse dall’Onu.

Dopo sedici anni passati alle Nazioni Unite a New York come osservatore permanente della Santa Sede, è stato chiamato da Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2002 a guidare il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. È succeduto in questo incarico a personalità prestigiose come il cardinale francese Roger Etchegaray e il cardinale vietnamita François-Xavier Nguyên Van Thuân. Già all’inizio del mandato ha rivolto il suo interesse alla difficile situazione in Venezuela e al grave conflitto civile in Costa d’Avorio. Soprattutto non ha fatto mancare la sua voce sulla tragica situazione in Medio Oriente. Il 25 ottobre 2004, il dicastero guidato dal card. Martino ha pubblicato l’atteso Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa.

Nel marzo 2005 il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, in collaborazione con diversi Istituti universitari cattolici, si è fatto promotore di un Congresso Internazionale in Vaticano per celebrare il 40° anniversario della Costituzione conciliare Gaudium et Spes. Dal 24 ottobre 2009 è stato presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Per la sua costante attività in favore delle pacifiche e proficue relazioni tra i popoli, della promozione umana e della cultura, al card. Martino sono state conferite numerose lauree honoris causa ed onorificenze. Ha partecipato al conclave dell’aprile 2005 che ha eletto Papa Benedetto XVI. Da Giovanni Paolo II creato e pubblicato cardinale nel Concistoro del 21 ottobre

(a cura di Vincenzo De Lucia, per il Laboratorio Sant’Anselmo)

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