Gibellina Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2026

Si avvia il progetto culturale che prevede attività come mostre, festival e rassegne, oltre alla realizzazione e la riqualificazione di spazi e aree dedicate alla fruizione dell’arte contemporanea.

ROMA, 1 novembre 2024 – (gpc) Ancora un riconoscimento prestigioso per la Sicilia. Questa volta è toccato a Gibellina proclamata “Capitale italiana dell’Arte contemporanea” per l’anno 2026.

Gibellina, piccolo centro del trapanese, tristemente nota per la devastazione causata dal terremoto del 1968 nella valle del Belice, piano piano ha avviato la sua ricostruzione fisica ma anche culturale fino ad arrivare al riconoscimento da parte del Ministero della Cultura.

E’ la prima volta di una Capitale dell’Arte contemporanea in Italia.

A proclamarla, è stato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso della cerimonia che si è svolta a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero, alla quale sono intervenuti il Direttore Generale Creatività Contemporanea, Angelo Piero Cappello, e la Presidente della Giuria, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

Emanuele Antonio Minerva e Agnese Sbaffi © Ministero della Cultura

Erano cinque le città finaliste: Carrara, Gallarate, Gibellina, Pescara e Todi.

Tra queste Gibellina ha prevalso con queste motivazioni: “La prima ‘Capitale italiana dell’Arte contemporanea’ con la sua candidatura offre al nostro Paese un progetto organico e solido, consegnando all’Italia di oggi un esemplare modello di intervento culturale, fondato su valori e azioni che riconoscono all’arte una funzione sociale e alla cultura lo statuto di bene comune. Per la sua capacità progettuale nel riattivare il suo straordinario patrimonio di opere, coniugando nel presente memoria e futuro, conservazione e valorizzazione, attenzione al locale e ambizione internazionale; per la sua capacità di coinvolgimento delle nuove generazioni e della cittadinanza tutta, interpellando il territorio più ampio sulla base di una comune consapevolezza civica, stringendo alleanze con istituzioni pubbliche e private, nazionali e transnazionali; per il fatto di essere Città pioniera di ciò che oggi definiamo rigenerazione urbana, e per la capacità di essere insieme una città-opera e una città da abitare: per il suo progetto, con il quale la città diventerà un grande laboratorio dove le pratiche e le energie dell’arte contemporanea saranno chiamate a condividere pensieri e soluzioni sui temi dello spazio pubblico, della comunità, del paesaggio, della sostenibilità e del capiente concetto di eredità”.

Per tutti questi motivi, la giuria ha ritenuto di poter individuare la Città di Gibellina ‘Capitale italiana dell’arte contemporanea’ 2026.

La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, progetti culturali che prevedono attività come mostre, festival e rassegne, oltre alla realizzazione e la riqualificazione di spazi e aree dedicate alla fruizione dell’arte contemporanea.

L’istituzione del titolo di ‘Capitale italiana dell’Arte contemporanea’ – ha dichiarato il Ministro Giuli – vuole rendere un nuovo, doveroso tributo alla creatività e al genio italiani, ed è la conferma dell’impegno fattivo del Governo per restituire all’Italia, alle sue città, ai suoi territori e ai suoi abitanti, la consapevolezza di essere l’Italia”.

Il progetto che ha portato la cittadina siciliana alla proclamazione di Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026” ha il titolo di “Portami il Futuro”.

Un progetto ambizioso che si sviluppa attraverso iniziative legate all’arte e alla creatività contemporanea, – dicono al Ministero della Cultura – dalla progettazione culturale alla rigenerazione urbana, al restauro e soprattutto alla costruzione di una visione sul futuro che sappia tener conto della bellezza come valore condiviso e rigenerante”.

La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura aveva lanciato lo scorso 15 aprile il bando per la designazione della prima “Capitale italiana dell’Arte contemporanea” per l’anno 2026. Il nuovo riconoscimento è istituito per incoraggiare e sostenere la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea. (GPC)

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