La gloriosa Terza Pagina nei quotidiani italiani. Origini e trasformazione

Innovazione introdotta da Alberto Bergamini nel 1901 con la fondazione de “Il Giornale d’Italia“ , la terza pagina rappresentò un’importante svolta per modalità di presentazione dei contenuti culturali ai lettori...Il ruolo della terza pagina nella cultura italiana...Fattori trasformativi...L’eredità oggi...

di Francesco Saverio Vetere *

Introduzione

La “terza pagina” è stata una peculiarità del giornalismo italiano che ha avuto origine agli inizi del XX secolo. Introdotta da Alberto Bergamini nel 1901 con la fondazione de “Il Giornale d’Italia“, la terza pagina era dedicata interamente alla cultura, alla letteratura, all’arte e alle scienze umane. Questa innovazione rappresentò un’importante svolta nel modo in cui i quotidiani presentavano contenuti culturali ai lettori.

Nel corso del tempo, tuttavia, la terza pagina ha subito una trasformazione significativa, fino a perdere la sua forma originale. Di seguito, verranno esaminati i fattori che hanno contribuito a questa evoluzione e come la terza pagina si è adattata ai cambiamenti socio-culturali e tecnologici.

Origini e funzione della terza pagina

Alberto Bergamini

La terza pagina nacque in un periodo in cui l’Italia stava cercando di affermare la propria identità culturale e nazionale. Alberto Bergamini, comprendendo l’importanza di elevare il livello culturale del pubblico, dedicò la terza pagina del suo quotidiano a temi culturali, distinguendola dalle prime due pagine focalizzate sulle notizie di attualità e politica.

Questa sezione divenne un luogo di dibattito intellettuale e ospitò scritti di importanti figure letterarie e artistiche dell’epoca. La terza pagina non solo informava, ma educava i lettori, offrendo approfondimenti su letteratura, filosofia, arte e scienza. Presto, altri quotidiani italiani adottarono questo formato, rendendo la terza pagina una caratteristica standard della stampa nazionale.

Il ruolo della terza pagina nella cultura italiana

Durante gran parte del XX secolo, la terza pagina svolse un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura in Italia. Divenne un punto di riferimento per intellettuali e artisti, contribuendo a formare l’opinione pubblica su questioni culturali e sociali. Attraverso saggi, recensioni e articoli, i giornali potevano variare i gusti e le tendenze culturali del Paese.

La terza pagina era anche un mezzo attraverso il quale i lettori potevano accedere a contenuti di alto livello senza la necessità di acquistare pubblicazioni specialistiche. In un’epoca in cui l’accesso all’istruzione e alla cultura era limitato per molte persone, questa sezione rappresentava una finestra sul mondo intellettuale.

Fattori che hanno portato alla trasformazione

  • Evoluzione dei gusti e delle abitudini dei lettori: a partire dagli anni ’60 e ’70, la società italiana subì profondi cambiamenti. L’alfabetizzazione aumentò, e con essa la domanda di contenuti più diversificati. I lettori iniziarono a mostrare interesse per una gamma più ampia di argomenti, tra cui la cultura popolare, lo sport, la moda e l’intrattenimento.
  • Concorrenza dei nuovi media: l’avvento della televisione cambiò radicalmente il modo in cui le persone consumavano informazioni e intrattenimento. La TV divenne il mezzo principale per accedere a notizie e contenuti culturali, offrendo un’esperienza visiva immediata che i giornali non potevano eguagliare.
  • Innovazioni tecnologiche: l’introduzione di nuove tecnologie di stampa e la possibilità di inserire immagini a colori permise ai quotidiani di sperimentare nuovi formati e impaginazioni. Questo comportò una ristrutturazione delle sezioni del giornale, con una maggiore enfasi sugli elementi visivi e una presentazione più dinamica dei contenuti.
  • Influenza dei modelli editoriali internazionali: i giornali italiani iniziarono a ispirarsi ai modelli editoriali anglosassoni, che non prevedevano una sezione culturale confinata a una singola pagina, ma integravano i contenuti culturali in tutto il giornale o in supplementi specifici.
  • Cambiamenti economici e commerciali: la necessità di attrarre inserzionisti e di aumentare le vendite spinse i giornali a dedicare più spazio a contenuti considerazioni di maggiore appeal per un pubblico più ampio. Questo determinò una riduzione dello spazio dedicato ai contenuti culturali tradizionali.

La trasformazione graduale

La trasformazione della terza pagina non avvenne in modo improvviso, ma fu un processo graduale:

  • Anni ’70: iniziarono a comparire sezioni dedicate a nuovi argomenti, come l’economia, la tecnologia e lo sport, che acquisirono maggiore importanza all’interno dei quotidiani. I contenuti culturali iniziarono a essere distribuiti in altre parti del giornale.
  • Anni ’80: molti giornali introdussero supplementi culturali settimanali o mensili, separando i contenuti culturali dal quotidiano principale. Questo permise di approfondire i temi culturali in modo più esteso, ma allo stesso tempo ridusse la presenza quotidiana della cultura nelle pagine del giornale.
  • Anni ’90 e 2000: con l’avvento di Internet, l’accesso alle informazioni culturali divenne più immediato e personalizzato. I giornali dovettero adattarsi alla nuova realtà digitale, offrendo contenuti online e cercando nuove strategie per mantenere l’interesse dei lettori.

La fine della terza pagina tradizionale

La terza pagina, intesa come sezione dedicata esclusivamente alla cultura nella posizione specifica all’interno del giornale, perse gradualmente la sua centralità. Non vi fu un’abolizione formale, ma una naturale evoluzione dovuta ai fattori sopra elencati.

I contenuti culturali vennero integrati in altre sezioni o trasferimento in inserti speciali. Alcuni giornali creano pagine tematiche su argomenti specifici, come l’arte, il cinema, la musica, offrendo una copertura più mirata e approfondita.

L’eredità della terza pagina oggi

Sebbene la terza pagina tradizionale non esista più nella sua forma originaria, l’eredità che ha lasciato è ancora viva:

  • Continua presenza della cultura nei quotidiani: i giornali italiani continuano a dedicare ampio spazio alla cultura, riconoscendo la sua importanza per i lettori. Le sezioni culturali sono spesso arricchite con interviste, recensioni e approfondimenti.
  • Supplementi culturali: molti quotidiani pubblicano supplementi dedicati alla cultura, come ad esempio “La Lettura” del Corriere della Sera o “Robinson” di La Repubblica. Questi inserti offrono uno spazio esteso per contenuti culturali di qualità.
  • Integrazione con il digitale: i giornali hanno ampliato la loro presenza online, offrendo contenuti multimediali, video, podcast e articoli interattivi. Questo ha permesso di raggiungere un pubblico più vasto e di offrire nuove modalità di fruizione dei contenuti culturali.

Conclusioni

La trasformazione della terza pagina riflette i cambiamenti avvenuti nella società italiana e nel mondo dell’informazione. Da simbolo di un giornalismo dedicato alla diffusione della cultura alta, la terza pagina ha ceduto il passo a un approccio più integrato e diversificato.

I giornali hanno dovuto adattarsi alle nuove esigenze dei lettori, alle innovazioni tecnologiche e alla concorrenza di altri media. Questo processo ha portato a una riorganizzazione dei contenuti, mantenendo comunque l’impegno nel promuovere la cultura.

La terza pagina resta un capitolo importante nella storia del giornalismo italiano, un esempio di come la stampa possa contribuire alla crescita culturale di un Paese. La sua evoluzione testimonia la capacità dei media di adattarsi e di rinnovarsi, pur mantenendo vivi i valori fondamentali dell’informazione e della cultura.

Approfondimenti

Per comprendere appieno la trasformazione della terza pagina, è utile considerare anche:

  • Il ruolo degli intellettuali: nel passato, molti intellettuali collaboravano con i quotidiani attraverso la terza pagina. La loro presenza contribuiva ad elevare il dibattito pubblico. Con il tempo, gli intellettuali hanno trovato altri canali per esprimersi, come riviste specializzate, libri o media digitali.
  • La diversificazione dei media: l’avvento di radio, televisione e internet ha offerto nuove piattaforme per la diffusione della cultura. I giornali hanno dovuto ridefinire il proprio ruolo in questo ecosistema mediatico complesso.
  • Le sfide economiche: la crisi dell’editoria tradizionale ha imposto scelte difficili ai giornali, costretti a ridurre i costi ea ottimizzare le risorse. Questo ha influenzato anche la gestione degli spazi dedicati ai vari contenuti.

Il futuro della cultura nei quotidiani

Nonostante le sfide, la cultura continua ad essere un elemento fondamentale nella quotidianità. L’attenzione si è spostata verso una maggiore interazione con i lettori, attraverso:

  • Eventi e iniziative culturali: i giornali organizzano festival, premi letterari e incontri con autori, creando un legame diretto con il pubblico.
  • Contenuti multimediali: l’uso di video, podcast e social media arricchisce l’offerta culturale e raggiunge nuove fasce di pubblico.
  • Collaborazioni: partnership con istituzioni culturali, musei e università ampliano le prospettive e la qualità dei contenuti.

In conclusione, la trasformazione della terza pagina non rappresenta la fine dell’impegno culturale dei quotidiani, ma una sua evoluzione. I giornali continuano a svolgere un ruolo importante nella diffusione della cultura, adattandosi ai cambiamenti e sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. (Fonte http://Vetere.it )

Photocover: Giornale d’Italia, Alberto Bergamini da Wikipedia

Francesco Saverio Vetere, nato a Cosenza il 26 aprile 1962, vive a Roma.
Avvocato patrocinante in Cassazione.


Dal novembre 1999 è Segretario Generale e Presidente della Giunta Esecutiva dell’USPI Unione Stampa Periodica Italiana, organismo nazionale di maggiore rappresentanza del comparto Editoria e Giornalismo.


Giornalista pubblicista.
Docente di Storia della Stampa Periodica, Università “Sapienza” di Roma.
Docente di Management dell’Editoria Periodica, Università “Sapienza” di Roma.

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