UGL Chimici. Piano Eni Versalis a Brindisi: garantire sicurezza occupazionale e transizione sostenibile

La riconversione industriale di Eni Versalis, avrà un impatto significativo sul polo produttivo di Brindisi. Confermata la chiusura dell’impianto di cracking entro aprile 2025. Le posizioni dei rappresentanti di Ugl chimici presenti all'incontro tecnico al Mimit a Roma

Roma – Si è svolto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) un incontro tecnico dedicato al piano di riconversione industriale di Eni Versalis, che avrà un impatto significativo sul polo produttivo di Brindisi. Nel corso della riunione è stata confermata la chiusura dell’impianto di cracking entro aprile 2025, mentre resterà operativo l’impianto di produzione del polietilene. Contestualmente, è stato presentato un progetto per la realizzazione di un nuovo sito destinato alla produzione di accumulatori elettrici, in particolare batterie LFP, da sviluppare in partnership con Seri Industrial, azienda di riferimento del settore.

Il nuovo polo, secondo quanto dichiarato, entrerà a regime entro il 2028, con la previsione di un saldo occupazionale positivo al termine della transizione. Tuttavia, la UGL Chimici esprime forti riserve riguardo al percorso di attuazione delineato, sottolineando le criticità connesse alla chiusura del cracking e al relativo impatto su lavoratrici e lavoratori del sito e dell’indotto.

“Una transizione di tale portata richiede tempi più congrui e un approccio graduale, che tenga conto delle esigenze occupazionali e della salvaguardia delle famiglie coinvolte. La chiusura del cracking in così breve tempo rischia di creare un vuoto produttivo con ripercussioni gravi per il territorio e per l’intera filiera industriale,” ha dichiarato Eliseo Fiorin, Segretario Nazionale UGL Chimici.

Nonostante il progetto di partnership con Seri Industrial sia stato supportato da un’analisi di mercato positiva, permangono incognite significative sugli effetti immediati del piano, specialmente per quanto riguarda le attività a monte e a valle del cracking e i livelli occupazionali dell’indotto.

“Chiediamo il prolungamento temporale dell’attività del cracking, necessario per garantire un passaggio sostenibile e per scongiurare dismissioni non governate in tempi così ristretti. Solo così sarà possibile dare le giuste garanzie e una prospettiva concreta ai lavoratori interessati,” ha dichiarato Andrea Alario, Segretario Nazionale del Settore Energia UGL Chimici.

La UGL Chimici ha inoltre richiesto l’apertura di un tavolo tecnico permanente con tutte le parti coinvolte, al fine di monitorare ogni fase del progetto e assicurare che la partnership con Seri Industrial, prevista al 50%, possa evolvere senza penalizzare ulteriormente il tessuto occupazionale e produttivo locale.

“Non possiamo accettare che l’incertezza prevalga sulla pianificazione. È fondamentale che questa transizione, per quanto ambiziosa, venga gestita nel pieno rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, assicurando la salvaguardia dell’occupazione nel breve e nel lungo termine,” ha concluso Fiorin.

La UGL Chimici continuerà a vigilare e a farsi portavoce delle istanze dei lavoratori, ribadendo la necessità di coniugare innovazione e tutela sociale in un contesto di trasformazione industriale così complesso.

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