Commentare queste notizie è sempre difficile, ma quanto emerge dai dati raccolti dalla rivista londinese International Cement Review e dall’agenzia scientifica americana U.S. Geological Survey è a dir poco strabiliante. La Cina supera ogni record in quanto a cementificazione su un territorio già martoriato da un inquinamento enorme, i risvolti? Tutti negativi.
Tra il 2011 e il 2013 infatti il “dragone” ha utilizzato più cemento di quanto fatto dagli Stati Uniti in tutto il Novecento, basta solo questa semplice comparazione a descrivere la portata della notizia che, del resto, fa presagire risvolti poco positivi. Si tratta di circa sei miliardi di tonnellate di cemento riversate sul territorio cinese che hanno portato ad un’urbanizzazione massiccia e senza controllo, basti pensare che se nel 1978 la percentuale di cinesi che viveva nelle città era inferiore al 20% del totale il valore si è triplicato ad oggi dove quasi duecento città hanno almeno un milione di abitanti.
Secondo gli esperti il cambiamento progressivo della composizione della produzione manifatturiera globale ha inciso parecchio, in cinquanta anni infatti l’aumento della produzione di cemento è stata superiore a quella dell’acciaio. Per non parlare poi, notizia di pochi mesi fa, della cementificazione di alcune isole del Mar Cinese Meridionale, un’area che vede diverse isole contese da numerosi paesi e dove il governo cinese ha autorizzato la costruzione di “masse di terra” attorno alla Mischief Reef, barriera corallina, per eventuali basi militari. C’è poi il fenomeno della speculazione edilizia, la crescita del Pil cinese, che ormai sopravanza quello degli Stati Uniti in termini assoluti, è alimentata dalla spinta della speculazione immobiliare.
Spesso in assenza di una qualunque pianificazione urbanistica molti profitti vengono reinvestiti nell’edilizia e in alcune province al nord del Paese sono sorte vere e proprie città fantasma, enormi palazzi vuoti si susseguono in fila come tessere del domino. Quale futuro attendersi? Di certo il territorio cinese è già fortemente compromesso, per sempre.