La paura arriva fino in Texas, cuore dell’America conservatrice, a quattro mesi dall’attacco al giornale satirico francese Charlie Hebdo due uomini sono stati freddati dalla polizia locale domenica sera a Garland, alla periferia di Dallas.
A scatenare la sparatoria l’evento che prevedeva una mostra di vignette raffiguranti Maometto a cui partecipava Geert Wilders, noto per le sue posizioni anti-islam e ultraconservatrici. Le prime ricostruzioni confermano che due uomini, a bordo di un’auto, hanno raggiunto il Cuwell Event Center, sede della manifestazione, è hanno aperto il fuoco ferendo subito un addetto alla sicurezza disarmato. I poliziotti, prontamente, hanno risposto al fuoco uccidendo gli assalitori.
La zona è stata poi transennata e all’interno dell’edificio sono rimaste circa quaranta persone che stavano partecipando all’evento realizzato dall’American Freedom Defence Initiative, associazione che promuove la libertà d’espressione con sede a New York.
Dicevamo delle vignette quindi, la mostra infatti ne esponeva parecchie raffiguranti il profeta Maometto e una competizione avrebbe dovuto decretare il disegno più efficace con ben 10mila dollari. Le vignette, provenienti da tutto il mondo, erano 350.
Nel corso della giornata erano previsti parecchi interventi di personalità note e meno note come il politico olandese Wilders, al momento le autorità locali affermano che nessuna minaccia di pericolo era stata ravvisata nei giorni e nelle ore immediatamente precedenti l’evento. Rimane dunque un caso isolato, si spera, simile nella dinamica a quanto accaduto a Copenaghen. Rimane, ad ogni modo, un’altra triste pagina che vede due mondi lontani (occidentale e orientale) continuare a battersi in luoghi inaspettati e fuori da ogni logica.