Il Re del mondo. Il romanzo di Francesco Saverio Vetere

Il viaggio come metafora dell'uomo nella conoscenza dell'esistere, lungo sentieri riflessi del dubbio, paradigma del senso della vita. Francesco Saverio Vetere in un romanzo di introspezione filosofica. Avvincente.

Mimma Cucinotta

L’arte del pensare. Una esplorazione nell’andata e ritorno di elevato ardire nei regni infiniti della percezione, del capire. Una sorta di forze misteriose che pian piano si annullano in una pungente curiosità di un desiderio implacabile di conoscenza tra ragione e mistero. Una frontiera invalicabile. Per la quale impotente si erge il sistema di norme e leggi nel definire un cielo notturno. Nulla vale un collaudo d’intelligenza per un impulso di scienza nella narrazione della vita alla ricerca del proprio senso.

Il viaggio come metafora dell’uomo sul sentiero dell’esistenza.
Ricordi slanci entusiasmo, giovinezza, amarezze sofferte, gioie, ricordi, riflessioni e pensieri in un susseguirsi per immagini oltre la cronaca:
Francesco Saverio Vetere nel suo ultimo libro Il Re del Mondo (Amazon),
ripercorre con irresistibile intuizione letteraria un processo filosofico esperienziale di suggestiva indagine, ottimamente interpretata dai personaggi protagonisti del suo romanzo. Ognuno per la propria parte sostiene una struttura narrante per quale lo scrittore noto per la sua formazione classica, appare sensibilmente influenzato da Platone. Il filosofo e politico ateniese imperniava la sua riflessione principale sulla genesi del “mondo delle idee” partendo dal concetto centrale di giustizia da affrontare attraverso la conoscenza.

Il momento del futuro si presenta allo spirito dell’uomo, la parte più preziosa del tempo. Nell’impianto narrativo posto dal Professore Vetere, la ragione si agita come in un dormiveglia tormentato. L’uomo e i suoi drammi esistenziali tendono con forte inclinazione verso il mistero. L’immaginazione supera il concreto nella contraddizione tra realtà e verità di fede oltre la religione.
Nei personaggi del Re del Mondo, i sentieri della vita si snodano lungo i riflessi del dubbio, paradigma del senso della vita, metafisica di un viaggio nel mistero del tempo che vivremo.
Un romanzo filosofico introspettivo, la cui trama avvincente desideriamo non sottrarne al lettore il mistero.

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Francesco Saverio Vetere, nato a Cosenza il 26 aprile 1962, vive a Roma.
Avvocato patrocinante in Cassazione.
Dal novembre 1999 è Segretario Generale e Presidente della Giunta Esecutiva dell’USPI Unione Stampa Periodica Italiana, organismo nazionale di maggiore rappresentanza del comparto Editoria e Giornalismo.
Giornalista pubblicista.
Docente di Storia della Stampa Periodica, Università “Sapienza” di Roma.
Docente di Management dell’Editoria Periodica, Università “Sapienza” di Roma.
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