Omicidio Pierina Paganelli, l’investigatore Cannella: L’incidente del figlio e l’uccisione potrebbero essere collegati. Serve più attenzione su questa pista

Davide Cannella: Quando ero nella polizia giudiziaria nell’Arma dei Carabinieri, chi mi ha insegnato la tecnologia e l’investigazione mi ripeteva sempre una frase: ‘Il morto parla’. Io vedo un collegamento tra questi eventi e noto alcune note stonate che emergono dall’indagine, qualcosa che non torna....il luogo dell'omicidio potrebbe essere la chiave. Video intervento su Fatti di nera ⬇️

Davide Cannella, investigatore privato e consulente in numerose indagini di cronaca, è intervenuto nella trasmissione Fatti di Nera su Cusano Media Play, esprimendo forti perplessità sul caso di Pierina Paganelli, l’anziana uccisa con 29 coltellate il 3 ottobre 2023 nel garage del comprensorio di via del Ciclamino a Rimini.

“È paradossale, ma io mi concentrerei su un particolare. Quando ero nella polizia giudiziaria nell’Arma dei Carabinieri, chi mi ha insegnato la tecnologia e l’investigazione mi ripeteva sempre una frase: ‘Il morto parla’. Ora, abbiamo letto e sentito le parole di questa povera Pierina Paganelli. Mi spiego meglio: 29 coltellate sono tante. Se qualcuno volesse semplicemente eliminare un individuo che gli è di intralcio, non rischierebbe con 29 coltellate. Provate a simulare il gesto e contate il tempo che occorre per infliggerle. È un dettaglio che fa riflettere.”

Cannella ha poi sottolineato un elemento che, secondo lui, merita maggiore attenzione: il collegamento tra l’incidente avuto dal figlio della Paganelli e l’omicidio della madre: “La vita della povera Paganelli è stata passata al setaccio in tutti i modi, ed è giusto. Tuttavia, altrettanta attenzione andrebbe dedicata ad alcune circostanze che riguardano il figlio, come quell’incidente che lo ha quasi ucciso. Io vedo un collegamento tra questi eventi e noto alcune note stonate che emergono dall’indagine.”

L’investigatore ha poi ribadito come l’omicidio sembri avere motivazioni più profonde rispetto a una semplice questione di tradimenti: “Un professionista sa come eliminare una persona in modo rapido ed efficace. Qui, invece, la violenza sembra avere una connotazione più intima, più profonda. Non credo che si uccida con questa brutalità solo per un tradimento. C’è qualcosa che ancora non è emerso del tutto. Gli elementi vanno analizzati con maggiore attenzione, ed eventuali piste andrebbero escluse con argomentazioni solide, non semplicemente accantonate.”

Un altro aspetto cruciale, secondo Cannella, è la possibile pista economica, spesso sottovalutata nelle indagini: “Tre sono gli elementi fondamentali per un buon cronista, e valgono anche per le indagini: sangue, sesso e soldi. Il sangue c’è. Del sesso si è parlato. Ma sui soldi? Io credo che qualcosa in questa storia ancora manchi. L’aspetto economico potrebbe essere determinante, e se lo trascuriamo rischiamo di non vedere il mosaico intero.”

L’attenzione, per Cannella, deve focalizzarsi anche sul luogo del delitto: “Torniamo al garage. Non è un luogo isolato. Chi ha commesso questa mattanza conosceva bene l’ambiente. È possibile che avesse già frequentato quel posto, che avesse studiato la situazione. Magari aveva già fatto un sopralluogo. Escludere questa possibilità sarebbe un errore.”

Infine, ha espresso perplessità sulla ricostruzione ufficiale dell’omicidio: “Le 29 coltellate parlano di una rabbia estrema, ma è davvero tutto riconducibile ai tradimenti? O c’è dell’altro? Non sempre il luogo del delitto viene analizzato al 100% e qualcosa può sempre sfuggire. Io ho la sensazione che ci sia ancora una nota stonata in questa vicenda, qualcosa che non torna. E il luogo dell’omicidio potrebbe essere la chiave per comprenderlo.”

Guarda l’intervento: https://www.cusanomediaplay.it/puntata/2524/paganelli:-alcuni-reperti-non-autorizzati-e-l-incidente-probatorio-cam3

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