L’attenzione degli operatori sarà sui dati macro europei in vista della riunione della BCE di settimana prossima. Le pubblicazioni dovrebbero confermare la lettura dello scenario già indicata dalla Banca centrale: la disoccupazione, vista in calo ad aprile, dovrebbe infatti sottolineare il lento ma continuo miglioramento del mercato del lavoro e dello scenario economico. Più complesso, invece, appare il quadro per i prezzi, con la stima preliminare per l’inflazione di maggio che dovrebbe lasciare spazio ad un’ampia correzione da 1,9% a 1,5% a/a legata al venir meno degli effetti di calendario anomali occorsi tra marzo e aprile. Più nello specifico le spinte verso il basso dovrebbero essere legate al calo dei prezzi dei carburanti e al rientro dell’effetto-Pasqua. Con l’indice headline dovrebbe rallentare anche il CPI core che è visto all’1,0% a/a dopo il +1,2% a/a di aprile che aveva segnato un massimo dal giugno 2013. La dinamica ancora debole dei prezzi appare fortemente condizionata dall’elevato grado di risorse inutilizzate sul mercato del lavoro. Per questo, in assenza di significative pressioni dal lato domestico, il nostro scenario centrale vede l’inflazione sottostante rimanere intorno all’1,0% a fine anno, senza muovere su di un trend di rialzo più marcato. Questa valutazione giustifica la cautela della BCE che ancora non ha chiarito tempi e modi di riduzione dello stimolo monetario. Su base nazionale le stime flash dell’inflazione dovrebbero mostrare il CPI francese in rallentamento da 1,4% a 1,1% a/a e l’indice tedesco in correzione dal 2,0% a/a di aprile a 1,5% a/a. In Italia infine le previsioni sono quelle di un movimento analogo a quello tedesco da 2,0% a 1,6% a/a.
da Intesa San Paolo. Punto Sette.
Approfondimenti finanziari 29 maggio – 4 giugno