Roma. Per amore dell’Amore. Tributo a Herbert Pagani tra Musica, Poesia, Arti visive

Primo marzo 2025, con inizio ore 21, alla Sala Borgna dell’Auditorium Parco della Musica. Di e con Caroline Pagani in omaggio all'arte del fratello che cantava con la penna e disegnava con la voce. Herbert Pagani (Tripoli, 25 aprile 1944 – Palm Beach, 16 agosto 1988) è stato un artista multiforme, geniale e profetico. Una densa e internazionale carriera per i brevi anni vissuti. In perfetta continuità con la tradizione neorealista francese della quale Pagani, è stato in Italia, secondo la critica, uno degli interpreti più raffinati, colti e sensibili. Per Françoise Hardy scrisse nel 1967 Voilà. Cin cin con gli occhiali e Ahi, le Haway scritte con il giovanissimo Edoardo Bennato...

Di e con Caroline Pagani

Pianoforte Giuseppe Di Benedetto

Arrangiamenti musicali Alessandro Nidi

Preparazione vocale Francesca Della Monica

Immagini e video a cura di Luca PiliFlavio Brunelli e VideoEst

Luci e direzione di scena Giulia Bornacin

Ufficio stampa: Andrea Cavazzini

Sabato 1marzo 2025 ore 21

Dopo l’anteprima al Teatro Comunale di Ferrara, e il debutto al Teatro Franco Parenti di Milano, il primo marzoapproda aRoma: Per amore dell’Amore. Herbert Pagani: Musica, Poesia, Arti visive, spettacolo teatrale, musicale e multimediale, di e con Caroline Pagani, dedicato a Herbert Pagani (Tripoli, 25 aprile 1944 – Palm Beach, 16 agosto 1988)

Uno spettacolo-concerto-mostra in cui si evocano l’amore, la pace, la bellezza, l’arte e le arti, in tutte le loro forme: musica, canzone, opera, pittura, scultura, scenografia, cinema, teatro, radio. Herbert Pagani le ha fatte danzare assieme.

E’ un viaggio nell’attività e nella produzione artistica di Herbert Pagani che ha attraversato l’arte in tutte le sue espressioni: scultore, pittore, disk jockey, cantautore, chansonnier, paroliere, insignito dell’Ambrogino d’oro per il suo impegno civile e per l’attivismo ecologista e pacifista. Conosciuto come “Il cantapittore”, l’artista che cantava con la penna e disegnava con la voce, è stato un artista multiforme, geniale e profetico: aveva previsto pandemie, guerre, crisi climatica, la necessità del riciclo, i pericoli dell’iper tecnologia

Lo spazio scenico dello spettacolo-concerto-mostra è un’isola-spiaggia e il suo atelier d’artista di Milano, con relitti restituiti dal mare, proiezioni video immersive di dipinti, disegni, scenografie e sculture, le “pattumiere di Nettuno” da cui sono nate le sue “città celesti” e le sue “canzoni di legno”: coloratissimi ammassi di vetri, legni, plastiche, che fuoriescono da casse trasparenti.

Lo spettacolo mostra un ritratto a tutto tondo dell’attività artistica di Herbert Pagani, dalla pittura alla scultura, dalla canzone alla radio, visto anche attraverso gli occhi e i ricordi della sorella da bambina. Forte e chiara l’idea che ci ha lasciato. Un messaggio di umanità, fratellanza, amicizia, semplice e diretto. L’ amore come unico mezzo-arma per il riscatto, la lotta, la sopravvivenza delle idee che danno dignità e senso alla nostra vita. Le sue canzoni, oltre ad essere altissima poesia, sono preghiere, apologie, poesia in musica.Con la sua arte ha mostrato i problemi di oggi con l’anticipo e la preveggenza che hanno i poeti. Pagani ci lascia un’opera di un’attualità bruciante, di impressionante ricchezza, modernità e contemporaneità, di analisi e di prospettiva, generosa, senza concessioni e compromessi. Le sue poesie in musica sono popolate da amori intensi, contrastati, da passioni grandi, assolute, da sentimenti veri, puri, cristallini, totalizzanti. Di qui, la necessità di riscoprire, far rivivere, far conoscere, conservare e tutelare questo scrigno di tesori e di bellezze di un’attualità sconcertante e senza tempo. Herbert Pagani ha dipinto il futuro. Da poeta aveva visto giusto, le sue canzoni non hanno crepe, e continuano a ispirare cantautori, interpreti e artisti visivi. 

Si è subito catturati dall’atmosfera e dalla bellezza di un testo elegiaco e poetico. Caroline Pagani interpreta, narra, canta, balla, gioca, diverte e commuove con un testo e uno spettacolo che grondano amore da ogni parola e ogni gesto. Un’artista che incanta, […] che canta con voce avvolgente, ora grave, ora leggera, con personalità e varietà canzoni una più bella dell’altra.

Un’ora e mezza di emozioni, arte e bellezza.– Pietro Pisano, Laici.it

“Come si impenna, la voce; e, a un certo punto, come una frenetica Zazie, l’interprete si volta, aspettando la platea tutta, con uno sguardo che si fa delicato sorriso accogliente. Sono preziose le pause, i momenti di sospensione, dove il tono è nudo, e ha grumi d’anima; dove la verità è molto più vera, in quell’apparente finzione. Quando ci dona Albergo a ore lo fa con la delicatezza di certe piogge sottili sottili, che non ti bagnano, ma ti entrano dentro, gocciolando negli atri e nei ventricoli, fino a formare stalattiti e stalagmiti di cristallizzata passione. Ecco la vita in purezza, il suo farsi assoluto, e quel lungo, infinito istante in cui si è in scena; grazie, Caroline, per questa sentitissima e vibrante lezione di teatro!” Danilo Caravà, Milano Teatri   https://milanoteatri.it/recensione-per-amore-dellamore/

“A fine spettacolo, quando si riaccendono le luci, sono tanti gli occhi umidi in sala”. Krapp’s Last Post, Vincenzo Sardelli

“Da brivido il pezzo conclusivo, che non poteva essere che “Albergo a ore” vero inno all’amore, cantato con la sola voce. […] Palco buio, unica luce su Caroline e la sua voce. Tutti ripercorriamo le immagini i momenti e le emozioni di quella cameriera di quell’albergo e a più di uno del pubblico scorrono lacrime”. Elena Grossi, Dejavublog

Herber Pagani

Herbert Avraham Haggiag Pagani (Tripoli, 25 aprile 1944 – Palm Beach, 16 agosto 1988) è stato un cantautore, artista e conduttore radiofonico italiano. Artista di multiforme e poliedrica attività, si esprimeva in lingua italiana e in francese.

Di famiglia ebraica tripolina, trascorse parte della sua gioventù, dopo l’espulsione degli ebrei dalla Libia nel 1952, in Italia, in Germania Ovest e in Francia.

Ricordato come una delle voci storiche dell’emittente radiofonica Radio Monte Carlo – insieme a Barbara Marchand, Gigi Salvadori, Ettore Andenna, Luisella Berrino e Roberto Arnaldi – fu anche cantante che lanciò brani di facile presa e popolarità come Cin cin con gli occhiali, Canta (che ti passa la paura), L’amicizia e Ahi… le Hawaii.

Ernesto De Pascale in un articolo per la rivista della SIAE ricorda, tra altre cose, alcuni dei maggiori successi in Italia del «cantautore africano, ma con doppia cittadinanza, francese e italiana», ha così modo di menzionare che Cin cin con gli occhiali e Ahi, le Haway sono state scritte insieme a un giovanissimo Edoardo Bennato e che ha cantato brani per il cinema, come in Vip – Mio fratello superuomo di Bruno Bozzetto e per sceneggiati televisivi, la canzone dei titoli di coda di Marco Visconti ha la sua voce.

Herbert Pagani fu politicamente attivo, De Pascale ricorda ancora «(…) il suo impegno per la pacifica convivenza tra israeliani e palestinesi (che lo portò fino al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite dove tenne un lungo discorso nel 1987) (…)».

Tra le collaborazioni musicali è da segnalare quella pluriennale con Dalida, per la quale Pagani scrisse molti brani (soprattutto elaborazioni in lingua italiana di canzoni francesi preesistenti). Tra questi si ricordano: Mamy Blue (1970) scritta con Hubert Giraud, C’è gente che incontri per strada (dall’originale di Fabien-Bréjean-Goraguer, del 1973), Non è casa mia (del 1965).

Per Françoise Hardy scrisse nel 1967 Gli altri, testo italiano di Voilà.

Collaborò nel 1968 con Giorgio Gaber, scrivendo assieme a lui alcuni brani del 33 giri L’asse d’equilibrio e un brano dell’album, sempre di Gaber, Sai com’è.

Nel 1972 collaborò all’album …e cogliere l’attimo fuggente del cantautore italo/belga Salvatore Adamo, nonché al testo della canzone Teorema di Marco Ferradini. Proprio per il cantante comasco, Pagani scrisse altri testi come Schiavo senza catene, Weekend, Una catastrofe bionda (che parteciperà al Festival di Sanremo 1983)

Degne di menzione sono anche Non ti amo più (1962) / (Alberto Testa, Herbert Pagani, Christophe), Lombardia (1965), versione italiana de Le plat pays di Jacques Brel e La bonne franquette del 1974.

Quasi sempre i suoi brani furono caratterizzati da una precisa ispirazione psicologica e introspettiva, in perfetta continuità e coerenza con la tradizione neorealista francese della quale Pagani è stato, a detta dei critici, in Italia, uno degli interpreti e uno dei divulgatori più raffinati, colti e sensibili.

Pagani fu fondatore con Annalena Limentani della casa di produzione di programmi radiofonici Mama Records.

Ecologista e pacifista convinto, a partire dal 1970 aveva abbandonato solo in parte il mondo della canzone per fondare uno dei primi “progetti multimediali” (il “Megalopolis”), incidendo alcuni album di taglio “progressive” e dedicandosi anche all’attività politica.

Pagani apparve come attore in uno sceneggiato televisivo del 1975, Marco Visconti diretto da Anton Giulio Majano: ebbe inoltre grande popolarità in Italia grazie alla canzone Cavalli ricamati (musica del M° Beppe Moraschi), brano con cui si concludeva ciascuna puntata dello sceneggiato e che egli eseguì dal vivo al termine dell’ultimo episodio.

Morì a Palm Beach, in Florida, per una forma di leucemia. Aveva quarantaquattro anni.

Pagani è sepolto nel cimitero di Tel Aviv Kyriat Shaul.

Caroline Pagani

Attrice, autrice e cantante poliglotta, laureata in Filosofia con tesi Storia del Teatro Inglese, specializzata in Scienze e Tecniche del Teatro, in Drammaturgia. Si è formata come attrice allo Stella Adler Studio of Acting di New York, con borsa di studio, ha studiato e lavorato anche con Centre International de Théâtre, Teatro Stabile di Torino, Teatro Stabile del Veneto, Biennale Teatro, Teatro delle Albe, Calixto Bieito, Peter Greenaway, Giorgio Strehler, Andrew Wade, Roberto Latini, Elena Bucci, Francesca Della Monica, Gigi Dall’Aglio. Ha collaborato con attività didattica teorico-pratica e di ricerca col Dipartimento di Arti, Musica e Spettacolo dell’Università Statale di Milano e al Corso di Laurea specialistica in Scienze e Tecniche del Teatro, allo IUAV di Venezia. Ha collaborato come dramaturg col Teatro Baretti di Torino diretto da Davide Livermore. Ha pubblicato i testi teatrali: Hamletelia, Premio Fersen alla Drammaturgia (2013) e Regia (2017) e Luxuriàs. Lost in Lust. (2015) Ha tradotto, scritto, diretto, interpretato Shakespeare’s Lovers, Mobbing Dick, Premio Fersen alla Regia 2023, Hamletelia, spettacolo invitato allo Shanghai Shakespeare Festival e allo Szekspirowki Festiwal di Danzica, con cui ha vinto numerosi premi, in Italia e all’estero. Ha tradotto “The Secret Love Life of Ophelia” di Steven Berkoff. Premio Tragos Europeo per il Teatro 2017 col saggio “Shakespeare’s Lovers. Le donne di Shakespeare fra Teatro e Arti Visive”, Piccolo Teatro, Milano. Sta scrivendo i testi teatrali: Maleficents; Desdemona. Amore e Morte a Venezia; Sarah Bernhardt versus Eleonora Duse; e il libro:A letto con Shakespeare. Una tragicommedia. Ha inciso un doppio album con le più belle canzoni e testi di Herbert Pagani, “Pagani per Pagani”, in più lingue, con ospiti: Danilo Rea, Fabio Concato, Shel Shapiro, Giorgio Conte, Francesca Della Monica, Alessandro Nidi, Moni Ovadia.   

www.carolinepagani.net        Spotify    

Info e prenotazioni

Biglietti

https://www.ticketone.it/artist/caroline-pagani/
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