
Roma, 12 marzo 2025 – Studiosi, critici ed esperti a confronto per celebrare l’eredità letteraria di Giuseppe Berto, autore tra i più originali e intensi del Novecento. L’incontro si terrà nella Sala degli Affreschi della Facoltà di Ingegneria all’interno dell’Università “La Sapienza” a Roma.

L’incontro avviene a ridosso della recente riscoperta di Giuseppe Berto e delle sue opere. Il fermento in libreria intorno ai suoi titoli più noti – tutti nuovamente pubblicati dall’Editore Neri Pozza- si accompagna e si estende al teatro e al cinema e ai festival. “Il Male Oscuro” è per la prima volta a teatro grazie ad una riduzione del regista Giuseppe Dipasquale.“Anonimo Veneziano” vedrà a breve un remake internazionale – con attori premio “Oscar” – del celebre blockbuster degli anni ‘70, campione di incassi e il festival “Estate a Casa Berto”, che si tiene ogni anno nella famosa tenuta di Capo Vaticano – che Berto costruì personalmente a partire dalla fine degli anni ‘50 – da dieci anni rappresenta un caposaldo degli eventi estivi calabresi e nazionali.
Nel corso della serata studiosi e appassionati si confronteranno sul percorso umano e letterario dell’autore. Tra gli ospiti ci saranno Antonia Berto, figlia dello scrittore, e i critici e studiosi Pierfranco Bruni, Marco Mottolese, Valerio Rosa e Saverio Vita. A moderare l’incontro sarà il giornalista Pino Nano.

Dalla sua città natale, Mogliano Veneto, al periodo romano, fino al promontorio di Capo Vaticano, in Calabria, luogo che elesse a suo luogo dell’anima e dove trascorse gli ultimi anni della sua vita scrivendo alcuni tra i suoi maggiori capolavori, la produzione di Giuseppe Berto ha attraversato non solo luoghi, ma anche diversi temi e linguaggi narrativi, restando sempre fedele a una visione lucida e innovativa della scrittura.
Al centro della discussione vi saranno due delle sue opere più celebri: “Il male oscuro” (1964), (ora in libreria con nuova prefazione del Premio Strega Emanuele Trevi) che si aggiudicò nella medesima stagione sia il Premio Viareggio che il Premio Campiello è un viaggio interiore che esplora il rapporto tra psicoanalisi, nevrosi e memoria familiare; e “La fantarca” (1965), fiaba moderna, politica e sentimentale, che unisce ironia e visione distopica, riedito da Neri Pozza nel 2024, affrontando con sarcasmo temi politici e sociali che, a distanza di sessant’anni, restano incredibilmente attuali.
«Mio padre è stato un uomo e un autore che ha sempre avuto la sensibilità di esplorare le profondità dell’animo umano e le contraddizioni del suo tempo. Vederlo ancora oggi al centro di un peculiare rilancio e di un dibattito così stimolante è una grande emozione. Significa che la sua voce continua a parlare ai lettori di oggi, ispirandoli e facendoli riflettere», ha commentato Antonia Berto, figlia dello scrittore, fortemente impegnata nella valorizzazione dell’eredità culturale paterna. Tra le principali iniziative, “Estate a casa Berto”, family-festival co-diretto insieme a Marco Mottolese, che si svolge ogni anno nella tenuta di Capo Vaticano – riunendo nel nome di Berto giornalisti, attori, artisti e appassionati – e l’attiva collaborazione al Premio Letterario “Giuseppe Berto”, da oltre trent’anni il principale in Italia dedicato alle opere prime di narrativa.
“Ricordando Berto” è parte della rassegna “Pallacorda. Gli Stati Generali dell’Editoria”, ed è promosso da INCHIOSTRO, il Comitato Nazionale per la Promozione della Buona Lettura, con la direzione artistica di Nicola Argenti, Leonardo Floriani ed Elisa Zumpano. L’incontro è realizzato in collaborazione con l’Associazione Calabresi Capitolini.
L’evento è aperto al pubblico fino a esaurimento posti.