La Macchia Mediterranea in Sicilia, con 110.000 ettari, ovvero il 21% della superficie forestale, è la cenosi vegetale più rappresentativa dell’Isola e costituisce un capitale naturale di immenso valore anche nella lotta alla desertificazione, alla siccità ed ai cambiamenti climatici.
L’area è altresì un’importante riserva mondiale di biodiversità poiché, a fronte della modesta incidenza territoriale, appena il 2% delle terre emerse, accoglie più del 20% delle specie vegetali e animali ad oggi censite su tutto il pianeta.
Il progetto della “Carta dei Comuni Custodi” è essenzialmente un impegno concreto condiviso dai rappresentanti delle comunità aderenti al fine di far conoscere, tutelare e promuovere la diffusione dell’habitat della “Macchia Mediterranea”. Nasce da un’idea di Francesco Maria Raimondo, già Presidente della Società Botanica Italiana, subito condivisa da Aurelio Angelini, docente dell’Università di Palermo, Francesco Cancellieri, Presidente del Centro di Educazione Ambientale di Messina, Renato Carella, Presidente del Centro di Educazione Ambientale “Ramarro Sicilia”, Giuseppe Lo Paro, docente dell’Università di Messina, Vincenzo Piccione, già docente dell’Università di Catania e Salvatore Scuto, già dirigente dell’Assessorato Regionale ai Beni culturali.
Ad oggi la “Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea” è stata sottoscritta da 74 Comuni, tra piccoli e grandi, corrispondenti ad una popolazione pari ad oltre il 70% di quella Siciliana.
Tra i tanti esempi di attività poste in essere a sostegno della Macchia Mediterranea, tanto dai Sindaci quanto dal Comitato promotore, citiamo: la realizzazione di una rotatoria cittadina, a Bisacquino, con piantumazione di Macchia Mediterranea; l’interlocuzione progettuale in corso con AMAM relativamente alla programma di riqualificazione del Piazzale della Stazione Ferroviaria di Messina; una forte azione di contrasto da parte della Amministrazione Comunale di Siracusa al Consumo indiscriminato di suolo, volta a tutelare circa 1.600 piante di Macchia, tra le cui anche
molti carrubi e olivi, su di una area ricca di peculiarità naturalistiche di Macchia Mediterranea; l’avvio di un progetto di restauro ambientale all’interno del Bosco di Santo Pietro in collaborazione
con Treedom Srl; la richiesta già inoltrata al Presidente della Regione, di istituire la giornata Regionale della Macchia Mediterranea in occasione del 21 novembre 2019