Fin dalle antichità il destino degli uomini è stato spesso associato a quello degli alberi con legami talmente stretti, quasi ancestrali, che è lecito chiedersi che cosa ne sarà di un’umanità che brutalmente sta spezzando questi legami. Dunque si intende fin da subito l’importanza essenziale e fisiologica che gli alberi all’interno dei boschi hanno sull’intera umanità. Tuttavia spesso non si percepisce, o non la si vuole comprendere, l’essenzialità che questi hanno soprattutto all’interno delle città in termini di qualità di vita nonché di sostenibilità.
Gli alberi, come tutti sappiamo, hanno molteplici benefici ambientali e un impatto ancora più grande lo danno all’interno delle città: mitigano il clima, migliorano la qualità dell’aria, riducono il deflusso delle acque piovane e ospitano la fauna selvatica. Ancora, utilizzando gli alberi in città, è possibile moderare l’aumento di temperatura che avviene spostandosi dalle zone rurali a quelle urbane, causato dalla copertura del suolo e dagli edifici. Gli alberi influenzano la velocità e la direzione del vento. Più compatto è il fogliame sull’albero o sul gruppo di alberi, più efficace è la funzione frangivento. Gli alberi rallentano o assorbono le precipitazioni, il nevischio e la grandine, offrendo protezione a persone, automobili ed edifici. Intercettano l’acqua e ne conservano una parte, riducendo così il deflusso delle acque piovane. Gli alberi, gli arbusti e il tappeto erboso migliorano la qualità dell’aria. Le foglie filtrano l’aria che respiriamo, eliminando la polvere e altre particelle, assorbono l’anidride carbonica dei gas serra durante la fotosintesi e, successivamente, la immagazzinano nelle strutture permanenti. Le foglie assorbono anche altri inquinanti atmosferici – come ozono, monossido di carbonio e biossido di zolfo – e rilasciano ossigeno.
Dunque è grazie ad essi che è possibile ricostruire nelle zone urbanizzate un ambiente più naturale, che migliorino la qualità della vita dei cittadini, ma soprattutto che donino alla città un ripristino dell’equilibrio naturale anche per il benessere delle generazioni future.
Ancora più banalmente all’ombra di un albero spesso sostiamo, ci si riprende dopo un lungo percorso sotto il sole, ci si dedica ad un hobby con molto più interesse, concilia la lettura di un buon libro, nonché, pratica ormai sempre più diffusa, favorisce lo studio per i ragazzi che uniscono l’utile al dilettevole. Pertanto tutti benefici, che molto spesso chi vive in città, non si accorge di avere, dando notevolmente per scontata la presenza di alberi sul suolo urbano.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica all’importanza che il verde ha nelle nostre città è nato infatti il progetto Verdecittà, finanziato dal MiPAAF e coordinato dal CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e per l’Analisi dell’Economia Agraria), con il supporto scientifico del CONAF (Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali) e della Fiera di Padova, con l’intento di educare sia sui benefici che un verde urbano scientificamente pianificato e gestito apporta alla collettività, sia sull’eccellenza del florovivaismo made in Italy. Lo scopo è quello di creare una vera e propria “cultura del verde”, coinvolgendo cinque piazze italiane, Bologna, Palermo, Roma, Torino e Padova tra giugno e settembre, che saranno trasformate all’insegna del verde dagli esperti agronomi del CONAF, in collaborazione con i Comuni, realizzate su misura della città ospitante e coniugando la bellezza della natura con le ultime evidenze scientifiche in materia di salute e sostenibilità. Cinque piazze verranno trasformate, grazie ad aree verdi temporanee dove verranno messe a dimora specie arboree, ornamentali, piante aromatiche e fiori. Si tratta di vere e proprie installazioni, progettate e allestite da specialisti del verde su misura della città che le ospita. Infatti, per ottenere i massimi benefici ambientali, occorre scegliere con attenzione le piante più adatte ad ogni contesto. E, proprio per sostenere l’idea di città sempre più verdi e vivibili, tutte le piante utilizzate, al termine della manifestazione, saranno donate al Comune ospite.
La presenza di alberi e piante sul suolo urbano è chiaramente una presenza naturale, ma che spesso viene data per scontata, sta all’uomo dunque volerla e progettarla. Fortunatamente, dopo decenni di desertificazione e di taglio forzato del verde per dar spazio al “grigio” urbano, questo tema si sta diffondendo sempre di più, soprattutto nell’ambito delle strategie di sviluppo sostenibile. Dunque se la domanda di verde delle città corrisponde ad una molteplicità di esigenze, che vanno dalla mitigazione degli eventi estremi climatici alla creazione di una rete ecologica urbana, passando per il contrasto alle allergie ma tenendo anche conto della necessità di piante pollinifere, “le risposte possono venire dalla produzione, che deve essere preparata per questi usi e ha bisogno di una programmazione, perché non si possono improvvisare gli alberi”, ha sostenuto Renato Ferretti, consigliere del CONAF e coordinatore scientifico di VerdeCittà.
“Per avere buoni alberi – ha spiegato Ferretti -, questi devono essere allevati 10/12 anni in vivaio. Bisogna che i produttori abbiano un programma pluriennale su cui contare e non si può mettere tutto a gara. Solo così potremo fare progetti contestualizzati, con la scelta delle specie adatte, ma anche le indicazioni agronomiche per le migliori condizioni di impianto e il programma delle cure colturali per il primo quinquennio».
Molta dedizione bisognerebbe donare ad alberi e piante, usufruendo della sua bellezza e contemporaneamente dei molteplici benefici che donano. Inserire, quindi, il verde nei contesti urbani, pubblici o privati, è fondamentale in un’ottica di salvaguardia ambientale ma soprattutto di benessere collettivo.