Roma, 5 giugno 2022 – We have #OnlyOneEarth. Let’s take care of it. (Abbiamo solo un pianeta, prendiamocene cura) è l’invito che viene proposto a tutto il mondo in occasione della giornata mondiale dell’Ambiente, l’iniziativa planetaria istituita nel 1972 dall’ONU per celebrare la prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente, tenutasi dal 5 al 16 giugno 1972 a Stoccolma, nel corso della quale venne adottata la Dichiarazione che definì i 26 principi sui diritti dell’ambiente e le responsabilità dell’uomo per la sua salvaguardia.
Proprio per questo, 50 anni dopo, è di nuovo la Svezia a riprende il testimone delle celebrazioni richiamando il primo slogan utilizzato: abbiamo solo una terra.
Dal 1972 ad oggi sono stati compiuti immensi progressi sia in termini di programmazione che diffusione della consapevolezza ambientale, ma le differenze tra aree geografiche sono molte e rilevanti, costellate da incertezze e titubanze collegate alla correlazione sviluppo economico/tutela ambientale. Nono sono stati infatti confortanti i rislutati della Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima (COP 26 di Glasgow nel 2021) in cui alcuni Stati hanno rivendicato un diritto ad inquinare per recuperare il gap di sviluppo ed è altresì noto che la transizione energetica, per i paesi sviluppati, ha un costo elevato e soprattutto serve tempo.
Come dichiara l’Agenzia italiana per la coesione territoriale “da un’analisi della spesa di 50 economie leader, condotta dall’Economic Recovery Project di Oxford e dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), solo il 18 per cento della spesa annunciata per la ripresa si può considerare “verde“. Per questo è necessario cambiare rotta e agire in fretta se non vogliamo che il mancato investimento nella ripresa verde porti a conseguenze come il peggioramento della salute umana, l’aumento dell’insicurezza alimentare e l’aumento della frequenza dei disastri”.
Clima, natura e inquinamento: la triplice crisi planetaria
Stoccolma ha quindi promosso una serie di incontri per favorire la definitiva attuazione del Decennio d’azione delle Nazioni Unite per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, inclusa l’Agenda 2030, l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, il Quadro globale per la biodiversità post-2020 e incoraggiare l’adozione di Piani di ripresa verdi post-COVID-19.
“Dobbiamo lavorare con urgenza per trasformare le nostre economie e società, ma le nostre filiali saranno in grado di implementarle se avranno radici profonde – ha dichiarato Inger Andersen, Direttrice Esecutiva dell’UNEP – Commemorando il Cinquantenario di Stoccolma, ricordiamo anche come il mondo si sia unito per nel 2013 per ripristinare lo strato di ozono e quest’anno per la graduale eliminazione del piombo nei carburanti e l’impegno a salvaguardare le specie in via di estinzione. Alla riunione di Stoccolma, ci impegniamo anche alla salvaguardia della salute umana e planetaria, alla responsabilità, alla prosperità, all’uguaglianza e alla pace, come abbiamo visto fin troppo chiaramente con il Covid-19”.
La Guida pratica per vivere in modo sostenibile in armonia con la natura
Tra le iniziative promosse dalla Svezia anche la pubblicazione “Guida per vivere in modo sostenibile in armonia con la natura” che contiene specifici inviti ad agire rivolti a governi, le città e le autorità locali, la finanza, le aziende e le industrie, il terzo settore, la scienza e l’istruzione, gli individui. Il senso è chiaro: l’emergenza ambientale si risolve solo se tutti accettano di fare la propria parte.
Cosa può fare ciascuno di noi?
Alzare la voce: parlare dei cambiamenti che trasformano davvero il nostro rapporto con il pianeta e lanciare appelli ed inviti ad agire rivolti ai
Fare scelte di consumo e di vita sostenibili
Investire in progetti etici e sostenibili
Evitare gli sprechi alimentari
Adottare modelli sostenibili di mobilità personale: meglio andare a piedi, usare la bicicletta, condividere i mezzi di trasporto e scegliere veicoli non inquinanti
Gestire meglio il tempo libero: il modo in cui lo trascorriamo può avere un impatto sull’ambiente. Attenzione quindi ai lunghi spostamenti e alla qualità delle strutture ricettive che scegliamo.