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Francesco Cancellieri
La COP16 della Convention on Biological Diversity delle Nazioni Unite si riunirà nuovamente presso la sede centrale a Roma della Food and Agriculture Organization FAO, dal 25 al 27 febbraio 2025. Le parti cercheranno un consenso sui temi in sospeso a Cali e si confronteranno sulla definizione di una strategia per finanziare la tutela della biodiversità con l’obiettivo di mobilitare 200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030. Sarà inoltre valutata la creazione di uno strumento globale per finanziare e distribuire risorse in modo efficace, utilizzando fondi privati e fondi dedicati come il Global Environment Facility e il Kunming Biodiversity Fund.
Le questioni chiave sono:
1) Mobilitazione delle risorse finanziarie per la biodiversità
Una nuova strategia di mobilitazione delle risorse volta a garantire 200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030 da tutte le fonti per le iniziative sulla biodiversità e a ridurre gli incentivi dannosi di almeno 500 miliardi di dollari all’anno entro il 2030.
Le parti esploreranno anche la potenziale istituzione di uno strumento finanziario globale per la biodiversità, progettato per mobilitare e distribuire i finanziamenti in modo efficace. I finanziamenti attuali provengono da accordi bilaterali, fonti private e filantropiche e fondi dedicati come il Global Environment Facility (GEF), tra cui il suo Global Biodiversity Framework Fund (GBFF) e il Kunming Biodiversity Fund (KBF).
2) Quadro di monitoraggio
Definizione degli strumenti che consentano alle Parti di misurare i progressi rispetto al quadro di monitoraggio per i 23 obiettivi del KMGBF.
3) Le decisioni sul meccanismo di pianificazione, monitoraggio, rendicontazione e revisione (PMRR) determineranno come saranno esaminati i progressi verso l’implementazione del KMGBF alla COP 17. Le parti prenderanno in considerazione anche l’incorporazione di impegni da parte di attori non statali, tra cui giovani, donne, popolazioni indigene, comunità locali, società civile e settore privato. All’ordine del giorno anche: la finalizzazione del modello di rendicontazione nazionale, che include indicatori principali.
4) Ci si aspetta che le parti del meccanismo finanziario approvino i risultati del GEF, incoraggino ulteriori contributi al GBFF e forniscano ulteriori indicazioni al GEF alla luce delle prossime negoziazioni per il rifinanziamento.
Altri punti all’ordine del giorno includono decisioni sulla cooperazione con altre convenzioni e organizzazioni internazionali, il programma di lavoro pluriennale della CBD e l’adozione dei rapporti finali della COP 16, della COPMOP 11 (Protocollo di Cartagena) e della COPMOP 5 (Protocollo di Nagoya).
Al meeting di Roma parteciperanno tra gli altri anche tre esperti di ISPRA a supporto del MASE: Lorenzo Ciccarese (vice-capo delegazione), Valeria Giovannelli e Valentina Rastelli (componenti della delegazione).
Interverranno Lorenzo Ciccarese, Responsabile dell’area protezione specie e habitat e gestione sostenibile dell’ISPRA e Francesca Santoro, Oceanografa, responsabile delle attività di educazione all’oceano per la Commissione Oceanografica Intergovernativa (IOC) dell’UNESCO.
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Gli interventi dei due esperti saranno trasmessi da Sky Video al link ⬇️