La collina di Molino a Vento, all’interno del parco archeologico di Gela, accoglie, dai primi di settembre, una equipe di studiosi che, a cura dell’Università di Messina, hanno avviato una campagna di scavi, che servirà per un approfondimento storico della polis greca, fondata dai coloni rodio-cretesi, individuata ai primi del novecento da Paolo Orsi.
A coordinare i lavori campagna di scavo sono le archeologhe, Katia Ingoglia e Grazia Spagnolo, entrambe docenti presso il Dipartimento di civiltà antiche e moderne dell’Ateneo messinese, che, con la loro pluridecennale esperienza scientifica, dirigono un gruppo composto da circa 15 persone, tra dottori specializzati in Archeologia del Mediterraneo, dottori di ricerca e specializzandi che, attraverso i loro studi in tema di archeologia gelese, potranno dare un contributo positivo a questo progetto di studio. Questi lavori di ricerca, purtroppo, non potranno avvalersi di risorse economiche adeguate alla loro importanza, in quanto, in questo momento di recessione, i fondi d’intervento stanziati sono irrisori e si auspicano sovvenzioni private che possano garantire la continuità dei lavori dell’Acropoli, programmati per i prossimi tre anni.
Le professoresse ideatrici del progetto, Spagnolo e Ingoglia, la prima docente di Archeologia della Magna Grecia e la seconda di Metodologia della ricerca archeologica, nel sottolineare gli obiettivi della ricerca, nell’interesse di ampliare e rendere più certi i confini storici di Gela, si sono soffermate sull’individuazione delle fasi cronologiche della colonia, sugli stanziamenti dell’acropoli, sulla pianificazione urbanistica al tempo della colonia greca.
L’entusiastico team di universitari impegnato nella campagna di scavi che, al momento e a proprie spese, sta affrontando il soggiorno di lavoro, sarà ospitato presto nei locali dell’ex Educatorio “Regina Margherita”, che il Comune di Gela metterà a disposizione.