In foto da sinistra Franco Niccolucci
Il progetto Ariadne(l’acronimo sta per Advanced Research Infrastructure for Archaeological Dataset Networking in Europe)finanziato nell’ambito del VII Programma Quadro della Commissione europea, entro il 2017 mostrerà on line sei milioni di reperti archeologici.
Il progetto avviato nel 2013, resterà in vita quattro anni in un sorta di esposizione web per tutta Europa, della ricchezza culturale archeologica.
Con questo progetto per cui sono stati stanziati dalla Commissione europea 8 milioni di euro e vede coinvolti 23 partner e 7 associati di 19 Paesi dell’Ue ‘stiamo facendo un Google più intelligente per l’archeologia perché mentre Google lavora sui testi, noi metteremo on line le informazioni digitali specifiche, archiviate in modo strutturato’sottolinea Franco Niccolucci del Pjn-Polo Universitario Città di Prato, alla guida del progetto Ariadne.
L’obiettivo è di rendere fruibile gli archivi digitali in versione 2.0, dei Paesi europei.
‘Come Ariadne, che è il nome della principessa Arianna di Creta, che fornì a Teseo il filo per uscire dal labirinto, questo progetto , continua a spiegare Niccolucci, si propone di mettere ordine nel disordinato mondo degli archivi digitali dell’Ue, per ottenere informazioni bene organizzate e strutturate, il ‘Filo’ virtuale di Ariadne,consentirà ad uscire dalla frammentazione degli archivi di archeologia europei’.