La Crypta Balbi. Alla scoperta dei mille volti di Roma

Una passeggiata nella storia di Roma: sito archeologico e museo negli stessi spazi, testimonianza di quasi duemila anni di storia

Roma – L’ingresso si confonde con i palazzi circostanti e capita anche ai romani che si trovano a percorrere via delle botteghe Oscure  di passare accanto a questa struttura senza riuscire a vederla: si tratta della Crypta Balbi, l’unico museo italiano che nasce dall’attività di ricerca archeologica svolta su un intero isolato compreso tra via delle Botteghe Oscure, via Caetani, Via dei Delfini e via dei Polacchi. L’intera  area è diventata dal  1981 una delle 4 sedi del Museo Nazionale Romano insieme a Palazzo Altemps, le terme di Diocleziano e Palazzo Massimo.

Il museo si trova proprio al centro di questa famosa via di Roma, dove sorgeva  un vasto portico, la Crypta Balbi, annesso al teatro che Lucio Cornelio Balbo aveva eretto nel 13 a.C., e permette di seguire le vicende di Roma dall’età augustea, attraverso le numerose fasi e trasformazioni dall’età alto-medievale fino ai giorni nostri. Un enorme quadrilatero, che ingloba anche le chiese di San Stanislao dei Polacchi e di Santa Caterina dei Funari, sui cui tre lati esterni correva un portico aperto verso l’interno e verso un’area scoperta. Il museo è uno degli esempi più virtuosi per seguire in maniera stratigrafica le trasformazioni nei secoli dell’area:  il percorso museale si inserisce fra i vuoti affiancando le opere murarie, o passando su passerelle in acciaio o in plexiglass sopra i resti archeologici in modo da rendere il più possibile agevole il cammino del visitatore, e permette di scendere fino al livello dei grandi monumenti di età romana per poi risalire fino ai giorni nostri. Al piano terra (sezione Archeologia e storia di un paesaggio urbano) è raccontata l’archeologia e la storia del complesso di Balbo e della vicina Porticus Minucia Frumentaria, con una visione diacronica della storia urbana dall’età romana al XX secolo.

Il primo piano è dedicato alle più recenti indagini archeologiche che hanno riportato in luce un complesso di edifici che, dopo l’incendio dell’80 d.C., fu costruito a ridosso del lato orientale della Crypta Balbi. Gli edifici, case e botteghe, subirono molte trasformazioni fino al definitivo abbandono nel VII secolo d.C.

Il secondo piano (sezione Roma dall’antichità al Medioevo) illustra le trasformazioni della città dal IV al IX secolo, con approfondimenti degli aspetti della cultura materiale e artistica. Questo racconto è stato possibile grazie alla grande quantità e varietà dei reperti recuperati dagli scavi e da raccolte storiche dei musei romani.

Nei sotterranei invece è possibile visitare i resti archeologici rinvenuti nelle cantine dei palazzi su via delle Botteghe Oscure, con i resti di una antica cisterna romana. Ma ciò che sorprende di più è trovare, annesso al museo, uno scenario incredibile, completamente nascosto,  composto da rovine e  resti monumentali dell’antica esedra del  teatro romano (il terzo di Roma antica per ampiezza), il cui emiciclo esterno divenne sotto Adriano una latrina monumentale, ed inoltre il Mitreo e il  quartiere che sorge alle sue spalle. Qui è’ possibile visitare la parte sotterranea con reperti, affreschi che illustrano la vita d’un tempo; tintori e lavanderie, strade antiche, officine e botteghe, il tutto ad uno stato di conservazione sufficiente. Purtroppo il sito è quasi sempre molto poco frequentato. Il biglietto d’ingresso permette di accedere in tre giorni a tutte le quattro sedi del Museo.

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