Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia (GNA), realizzato dall’Istituto Centrale per l’Archeologia, è stato insignito del Premio Europeo del Patrimonio Archeologico (European Archaeological Heritage Prize), riconoscimento giunto alla 26° edizione che è stato conferito durante il 30esimo incontro annuale della European Association of Archaeologists, svolto a Roma fino al 31 agosto.
Il Comitato della European Association of Archaeologists, composto da Jaime Almansa (presidente), Paulina Florjanowicz, Georg Haggrén, Jan Mařík ed Emine Nurcan Yalmanha, ha così motivato la sua decisione:
“Il Patrimonio Archeologico nel Mediterraneo è una sfida in molti sensi. Il grande numero di siti e manufatti documentati risulta in quantità ancora maggiori di dati che potrebbero diventare inutilizzabili senza un’appropriata cura. Con modelli di gestione complessi che coinvolgono amministrazioni e stakeholder diversi, la sfida diventa maggiore. Per il suo impegno nel rendere i dati archeologici FAIR (findable, available, interoperable, reusable: reperibili, disponibili, interoperabili e riutilizzabili) con strumenti open source. Per il suo impatto nel coinvolgimento degli utenti, su molti livelli; e per il suo contributo al miglioramento della tutela e della gestione del patrimonio archeologico, riconosciamo il Geoportale Nazionale dell’Archeologia”.
Si tratta di un riconoscimento molto importante che premia un lavoro di anni condotto dall’ICA (https://ica.cultura.gov.it/), Istituto autonomo afferente alla Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura.
Il Geoportale Nazionale per l’Archeologia è online da luglio 2023, con totale accessibilità per tutti (https://gna.cultura.gov.it/), configurandosi come punto di raccolta e condivisione dei dati esito delle indagini archeologiche condotte sul territorio italiano. La piattaforma è nata, infatti, con l’obiettivo di offrire una carta archeologica dinamica, implementabile nel tempo, di accesso libero e di facile consultazione e aperta al riuso e all’integrazione da parte di tutti gli utenti. In questo modo è divenuto rapidamente strumento che censisce e pubblica in modo uniforme tutte le indagini archeologiche (archeologia preventiva, interventi di tutela, progetti di ricerca archeologica in Italia e all’estero).
Il Geoportale è stato realizzato grazie alla collaborazione delle Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e dei Parchi archeologici e al contributo di altri enti di ricerca e degli archeologi che hanno partecipato alla sperimentazione.
I dati sono stati elaborati nel rispetto di linee guida che l’ICA ha definito da tempo insieme all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione in un’apposita manualistica scaricabile dal sito http://www.ic_archeo.beniculturali.it, mentre all’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane il GNA deve l’accordo con il PIN-Vast Lab di Firenze e con il CNR-ISTI di Pisa.
Il lavoro si è svolto sotto la responsabilità scientifica del direttore dell’ICA, Elena Calandra, ed è stato realizzato da Valeria Acconcia, Valeria Boi, Annalisa Falcone, Ada Gabucci (archeologa professionista) e Francesco Marucci (sviluppatore). L’implementazione è stata a cura di Domenico Marino, Miriam Taviani e Chiara Travaglini, mentre la parte amministrativa è gestita da Elena Bernardini e Giuseppina Rea con il supporto di Maria Teresa Azzolina, Anna Di Summa e Martina Costarelli. La comunicazione è stata curata da Riccardo Artico con Lorenzo Donadio.
“Il conferimento dell’European Archaeological Heritage Prize 2024 è il giusto premio per un complesso lavoro di coordinamento e raccolta dei dati derivati dalle indagini archeologiche condotte sul territorio italiano, portato avanti con professionalità e competenza dal personale dell’ICA sotto la direzione di Elena Calandra – ha detto Luigi La Rocca, Capo dipartimento per la Tutela del patrimonio culturale e del Paesaggio – Questo costituisce uno strumento di gestione digitale e di condivisione in rete della documentazione archeologica e pubblica e rende simultaneamente consultabili le banche dati, relative a tutti gli interventi di tutela archeologica svolti sotto la Direzione scientifica del Ministero della Cultura, nonché quelle relative alle indagini svolte in regime di concessione nel territorio italiano da Università ed enti di ricerca, rielaborate sulla base di linee guida uniformi a livello nazionale. È uno strumento di conoscenza e mappatura del territorio, fondamentale per il coordinamento e la programmazione delle attività di ricerca e di tutela condotte dagli istituti periferici della Direzione generale ABAP sul territorio nazionale”.
“È un riconoscimento importante che premia il nostro progetto di punta, il Geoportale Nazionale per l’Archeologia. Si tratta di un traguardo dopo anni di lavoro di squadra: siamo entrati in relazione con tutto il Ministero della Cultura, con gli enti di ricerca e con le Università, abbiamo pubblicato con totale apertura i dati relativi alle indagini archeologiche nel territorio nazionale. Il numero dei dati è in continuo aumento dal momento della pubblicazione a luglio del 2023, e confidiamo di coinvolgere sempre di più non solo gli addetti ai lavori, ma anche i cittadini, veri destinatari del nostro operare”, ha aggiunto Elena Calandra.