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Modena, 3 novembre 2021 – Nel corso del Festival della migrazione (Modena, 4-6 novembre) promosso dalla Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana, dall’Associazione Porta Aperta di Modena, dal Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità di UNIMORE e IntegriaMo, sarà presentato il lavoro di Mauro Magatti e Chiara Giaccardi “Nella fine è l’inizio: in che mondo vivremo”, edito da Il Mulino, una riflessione sulla crisi pandemica intesa come una lente per leggere il nostro tempo, un telescopio per guardare più lontano.
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Non solo una sventura che interrompe una corsa da rimettere il prima possibile sui binari, ma una frattura che è anche una rivelazione, di limiti e insieme di possibilità. L’occasione per un avvenire inedito anziché per un divenire inerziale. La sfida è ora trasformare le tensioni che definivano il mondo pre-Covid in leve di cambiamento, a partire da cinque nodi cruciali che aprono altrettante vie verso equilibri più equi. Per rendere il nostro vivere insieme migliore di prima, e perché la fine di un mondo diventi un nuovo principio.
Il Festival, della migrazione nasce dal bisogno di uno studio approfondito e non ideologico su un fenomeno complesso, come quello delle migrazioni, che richiede una riflessione lontana dai luoghi comuni. L’obiettivo del Festival è quello di rappresentare la diversità, le sfumature e l’esperienza soggettiva all’interno della migrazione, partendo dal comune denominatore dell’appartenenza all’umanità.
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L’autore, Mauro Magatti