Freddo polare negli Stati Uniti. Buffalo e la costa Orientale statunitense sotto due metri di neve

Paesaggio apocalittico, interi quartieri residenziali coperti da un manto bianco di neve che lascia intravedere, appunto, le sagome di auto e case totalmente sepolte.

[blue]Freddo polare negli Stati Uniti. Mentre in Italia imperversano le polemiche su quanto poco è stato fatto in questi ultimi decenni per prevenire eventi atmosferici di portata “eccezionale”, l’America Nord-Orientale si trova ad affrontare una nevicata record. Sembra ripetersi, infatti, quanto accaduto l’inverno scorso quando il Polar Vortex portò un’ondata eccezionale di freddo.

Le nevicate di oggi però sono in netto anticipo rispetto al calendario e hanno lasciato sotto la neve metà del territorio statunitense. L’altro ieri (20 novembre) si è registrata addirittura la mattinata più fredda di novembre sin dal 1976. La situazione più difficile al momento riguarda lo Stato di New York, in particolare la città di [b]Buffalo,[/b] vicino le famose Niagara Falls, coperta da quasi due metri di neve.

Paesaggio apocalittico, interi quartieri residenziali coperti da un manto bianco di neve che lascia intravedere, appunto, le sagome di auto e case totalmente sepolte. Oltre ai disagi, comprensibili, nelle comunicazioni e nei trasporti si registrano le prime vittime: sei in tutto. Le condizioni delle strade rendono, inoltre, difficile il lavoro delle squadre di soccorso, nel New Hampshire sono stati segnalati diversi incidenti a causa del ghiaccio. Oltre cento auto sono rimaste bloccate lungo la statale che attraversa lo Stato di New York da Est a Ovest.

E il freddo non ha risparmiato neanche gli Stati dove è estate per buona parte dell’anno, come le Hawaii e la Florida. In particolare a Big Island, una delle isole più grandi dell’arcipelago delle Hawaii, la temperatura è scesa sotto lo zero, mentre nella “Panhandle”, la zona del Sunshine State che si affaccia sul Golfo del Messico, la colonnina di mercurio ha toccato quasi -7.

E secondo i meteorologi, le temperature continueranno a rimanere rigide per tutta la settimana almeno nel Midwest e Nord-Est mentre al Sud le temperature dovrebbero raggiungere nuovamente la media stagionale. Con l’estate che ormai è un lontano ricordo anche se, a dirla tutta, non è mai veramente iniziata, la notizia inquietante è che non sarà un inverno “normale”. Secondo alcuni esperti, infatti, gennaio 2015 sarà il mese più freddo della storia con temperature ben al di sotto della media e città ricoperte di neve.

E tra queste è menzionata anche Roma. É confermato un nocciolo di aria siberiana che già dalla fine di dicembre raggiungerà l’Europa e poi l’Italia, specie al Centro-Nord.

Le temperature saranno gelide e toccheranno anche i -18 °C nelle città del Nord, con neve a Roma e grande freddo anche al meridione fin da Natale. Il gelo epocale non toccherà ovviamente soltanto l’Italia, ma avrà effetti anche più forti nei paesi dell’Europa settentrionale. [/blue]

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