Articolo 2. Diritti e doveri.
È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede.
E’ l’articolo 2 della legge 3 febbraio 1963, n. 69, quella che ha creato l’Ordine dei giornalisti e che detta le regole fondamentali di chi informa i cittadini:l’informazione, in modo speciale quella di cronaca, deve essere corretta, completa e tempestiva.
Il giorno 16 dicembre Pomeriggio Cinque condotto da Barbara D’Urso ha trasmesso un servizio da Santa Croce di Camerina nel quale Alessandra Borgia finge di incontrare casualmente in piazza Orazio Fidone, il cacciatore che per primo trovò il corpo senza vita di Loris. Intervista che invece, come dimostra il fuori onda di Striscia la notizia, era stata concordata nei dettagli e nei tempi.
Il servizio, e i commenti dallo studio, non rispettano le norme di lealtà verso i telespettatori traendoli in inganno e gettando discredito sull’intera professione giornalistica. Pertanto il Consiglio Nazionale della Fnsi, riunito a Roma il 18/12/2014, impegna Presidente e Segretario generale della Federazione a un’azione vigorosa di denuncia di questa ed altre situazioni simili per evitare che il lavoro di migliaia di onesti giornalisti sia infangato da coloro che si comportano in modo scorretto verso i cittadini non rispettando né leggi, né carte deontologiche.
Il Consiglio nazionale altresì chiede al presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti di reiterare le denunce per esercizio abusivo della professione e aderisce all’Osservatorio costituito dall’Ordine per individuare e denunciare episodi che vanno contro le regole deontologiche della professione giornalistica.
Guido Columba