Papa Francesco all’Onu: “Basta guerre” A Ground Zero si raccoglie in preghiera

"Occorre impegnarsi per un mondo senza armi nucleari, applicando pienamente il Trattato di non proliferazione" - "La riconciliazione e l'unità vinceranno sull'odio e sulla divisione"

Immagine: Papa Francesco a Ground Zero

 

Nel viaggio apostolico che il Pontefice sta compiendo negli Stati Uniti, la visita di venerdì 25 settembre a New York registra due eventi di particolare significato: il discorso di Bergoglio all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e la preghiera interreligiosa guidata dallo stesso Papa a Ground Zero per commemorare le vittime dell’attacco terroristico dell’11 settembre del 2001 alle Torri Gemelle.   

Al Palazzo di Vetro, nell’intervento rivolto ai rappresentanti delle Nazioni, il Papa ha sottolineato che "la guerra è la negazione di tutti i diritti ed è una drammatica aggressione all'ambiente". Ed ha spiegato: "Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti, occorre proseguire nell'impegno di evitare la guerra tra le Nazioni e tra i popoli. Non posso non reiterare i miei appelli in relazione alla dolorosa situazione di tutto il Medio Oriente, del Nord Africa, dove i cristiani "sono stati

obbligati a essere testimoni della distruzione dei loro luoghi di culto. Occorre impegnarsi per un mondo senza armi nucleari, applicando pienamente il Trattato di non proliferazione".      

 

"I governanti – ha soggiunto il Papa – devono fare tutto il possibile affinché tutti possano disporre della base minima materiale e spirituale per rendere effettiva la loro dignità e per formare e mantenere una famiglia. Questo minimo assoluto, a livello materiale ha tre nomi: casa, lavoro e terra; e un nome a livello spirituale: libertà dello spirito". Il Papa ha quindi affermato che esiste un vero diritto all’ambiente: "Per tutte le credenze religiose l'ambiente è un bene fondamentale. Noi cristiani insieme alle altre religioni monoteiste, crediamo che l'universo proviene da una decisione d'amore del Creatore, che permette all'uomo di servirsi della creazione per il bene dei suoi simili, senza essere autorizzato a distruggerla".              

 

Al termine del discorso, molto applaudito, il Papa ha raggiunto il "Ground Zero Memorial" per incontrare i familiari delle vittime dell’attentato alle Torri Gemelle. Francesco si è soffermato, in particolare, con le famiglie e con alcuni colleghi dei pompieri di New York che perirono nel tentativo di portare soccorso alle persone intrappolate nei due grattacieli. In ricordo di quanti persero la vita, Papa Francesco, visibilmente commosso, ha deposto una corona di fiori in prossimità della fontana sud, dove è rimasto in raccoglimento. Poi è sceso al piano -4 per la preghiera interreligiosa, presenti un rabbino e un imam di New York e anche esponenti di altre confessioni. "Questo luogo di morte – ha detto il Papa – si trasforma in luogo di vita, di vite salvate, sempre destinata a trionfare sui profeti della distruzione, che il bene avrà sempre la meglio sul male, che la riconciliazione e l'unità vinceranno sull'odio e sulla divisione". Papa Francesco ha concluso con l’auspicio: "Spero che la nostra presenza qui sia un segno potente delle nostre volontà di condividere e riaffermare il desiderio di essere forze di pace e giustizia in ogni parte del mondo". 

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