Scienza e Vita propone di intitolare a mons. Angelo Paino e a Giovanni Capece Minutolo principe di Collereale due vie di Messina

Il viale Giostra: mons. Angelo Paino - la via del Santo: Principe di Collereale

Messina, 4 dicembre 2015 –  L’Associazione Scienza e Vita ha avanzato, all’assessore comunale alla Cultura e alla Toponomastica, prof. Antonio Perna, la richiesta di intestare due vie cittadine a due personaggi che hanno reso grandi servigi a Messina: mons. Angelo Paino, Arcivescovo ed Archimandrita di Messina per oltre 40 anni e Giovanni Capece Minutolo, principe di Collereale. Per evitare disagi ai cittadini, in conseguenza del cambio di denominazione della via e cioè modifiche d’indirizzo per la posta, sull’elenco telefonico.  sui documenti di identità, ecc,  ha proposto di lasciare immutata la precedente denominazione aggiungendo solo il nominativo del soggetto che si vuole onorare. In particolare è stata proposta  l’intestazione “viale Giostra – mons. Angelo Paino”, data la vicinanza con il Seminario, e “via del Santo-Principe di Collereale”, perché ancor oggi nella zona insiste la "Casa di ospitalità Collereale". 

Mons. Paino, oltre che ricostruttore, due volte, del Duomo e costruttore di 18 chiese nel centro urbano e 37 nei villaggi, 7 istituti di istruzione superiore, diversi istituti di assistenza e beneficenza, 9 asili infantili, apri il Seminario, per fare studiare gratuitamente molti giovani indigenti della nostra provincia, anche se privi di vocazione. Ma non fu solo il ricostruttore del patrimonio edilizio della diocesi; intervenne direttamente anche per contribuire a risolvere i più assillanti problemi che affliggevano la città. Per impedire la chiusura dell’Università convinse Mussolini a  “disporre che la Commissione Reale per l’assegnazione dei fondi sulle addizionali” garantisse un contributo annuo continuativo a favore dell’Università. Si impegnò tenacemente, perché la Corte d’Appello ritornasse a Messina, dopo il declassamento a Sezione di quella di Catania subito nel 1923 e la ebbe vinta. Infatti, con il decreto 23 ottobre 1930, n. 1428, Messina ritornava ad essere sede di Corte d’Appello con competenza sui tribunali di Messina, Reggio Calabria e Patti. Realizzò la Madonnina del Porto, il Sacrario di Cristo Re, la biblioteca “Painiana”, l’orologio astronomico sul campanile del duomo, che ancor oggi è, per i turisti, una delle maggiori attrazioni di Messina, e tanto altro. Giovanni Capece Minutolo principe di Collereale istituì suoi eredi universali “li poveri di questa città (Messina) e suoi casali, che sono paralitici, stroppi, zoppi, e che hanno altro male, o vizio nell’organizzazione del corpo per cui non possono lavorare, o procacciarsi il pane, sino a quel numero che soffre il frutto annuale della mia eredità come infra si espressero per alimentarsi e vestirsi ad necessitatem”. La somma lasciata in eredità, oltre agli immobili, era di 100.000 onze.  Per rendersi conto dell’enormità della cifra, è sufficiente ricordare che al momento dell'Unità d'Italia, 1 onza venne equiparata a lire piemontesi 12.75. Il 23 gennaio 1828 veniva quindi inaugurato, con tale cospicua dote,  l'ospizio da lui istituito, con il nome di "Casa di ospitalità Collereale". Nasceva così, a Messina, una grande istituzione umanitaria, tutt’oggi operante.

 

 

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