La corruzione, se incontrollata, è un grande ostacolo per lo sviluppo sostenibile e per la realizzazione dell’Agenda 2030 in tutto il mondo, un grave crimine che distrugge la fiducia essenziale tra cittadini e governo, tra imprese e consumatori.
Quando la corruzione prevale, vengono meno giustizia e equità; intere comunità possono rimanere prive di infrastrutture, ospedali o scuole. Ma la corruzione compromette anche bandi di gara vitali, danneggia le industrie e mina alla base i principi di libera concorrenza.
Dove la corruzione dilaga, i paesi sono alle prese con scarsi livelli di investimento e programmazione, e si macchiano di una pessima reputazione. La corruzione è quindi una vittoria a breve termine per pochi, che finisce per danneggiare profondamente i tanti.
Per questi motivi, la Giornata internazionale contro la corruzione costituisce un’opportunità per riconoscere il lavoro fatto per contrastarla, ma anche per programmare sforzi futuri volti a liberarsi una volta per tutte di questi crimini.
Questo è stato un anno molto importante in materia. La sesta sessione della Conferenza delle parti alla Convenzioni ONU contro la corruzione (UNCAC) si è riunita a San Pietroburgo per affrontare tematiche legate alle attività anti-corruzione.
Molti sono stati i successi, soprattutto nelle aree del recupero dei beni, della prevenzione, dello sviluppo di partnership pubbliche e private, e del lancio del secondo ciclo del meccanismo di revisione della UNCAC.
Nel suo primo messaggio di sempre alla Conferenza, il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha sottolineato la necessità di porre fine alla corruzione come un mezzo per conseguire lo sviluppo sostenibile.
Questo messaggio in tutti gli altri interventi, che hanno ulteriormente evidenziato l’importanza dell’Obiettivo n. 16, che mira a ridurre in modo sostanziale la corruzione e a promuovere un effettivo accesso alla giustizia e istituzioni trasparenti e responsabili.
A dicembre, celebreremo i primi dieci anni di UNCAC. Sarà il momento di ripassare le lezioni apprese e riconoscere il grande impatto dei meccanismi di peer review, che ha unito gli Stati nel reciproco desideri di implementare la convenzione in tutte le sue parti.
Il meccanismo di revisione ha messo drsaticamente in evidenza il bisogno più grande che mai di assistenza tecnica per aiutare i governi a migliorare i regimi anti-corruzione.
Per aver successo, confido che la comunità internazionale si mantenga all’altezza del proprio impegno a fare della Convenzione una realtà e sostenga lo sforzo delle parti, in particolare dei paesi in via di sviluppo.
Indipendentemente dal fatto che agiscano bilateralmente o in un contesto multilaterale, i donatori e i fornitori di assistenza tecnica svolgono un ruolo critico per raggiungere negli anni a venire il pieno sviluppo della Convenzione.
Ma per riuscire occorre che oltre ai governi, anche organizzazioni internazionali, istituzioni accademiche, settore privato, società civile e associazioni professionali, agiscano con un intento comune.
In questo giorno importante per gli sforzi globali contro la corruzione, mi impegno affinché UNODC continui a lavorare con i suoi numerosi partner per utilizzare UNCAC come una piattaforma per porre fine alla corruzione e, così facendo, rendere il mondo un posto migliore.
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