Messa di Natale 2015, Papa Francesco chiede la fine dei conflitti e degli orrori

Bergoglio ringrazia i Paesi che accolgono i migranti e chiede responsabilità alle istituzioni per ridare fiducia e speranza a chi non ha lavoro

 

 

Roma – Imponenti misure di sicurezze oggi a San Pietro durante l’Angelus di Natale, durante il quale Papa Francesco  ha esaminato i tristi avvenimenti che nel corso dell’anno hanno  scosso  profondamente  la comunità internazionale  e indotto  panico e paura nella vita dei  cittadini europei. Dall’esodo dei rifugiati  e le morti in mare dei migranti, ai conflitti in Medio Oriente,  ai  sanguinosi attentati  di Parigi, la sofferenza di chi perde o non ha lavoro sono stati i temi della messa di Natale celebrata nell’anno del Giubileo della Misericordia, per i  quali “solo la Grazia  di Dio può liberare l'umanità da tante forme di male, a volte mostruose, può convertire i cuori e aprire vie di uscita da situazioni umanamente insolubili”, ha detto alla gremita piazza di fedeli, stamattina il Papa.

Papa Francesco ha sottolineato anche la necessità di giungere presto alla fine del conflitto in Siria come da accordo con l’ONU " e  invocato l’armonia tra Israele e Palestina perché possano superare le tensioni e i contrasti che hanno reso difficile la vita dei due popoli che hanno conosciuto il Figlio di Dio.

Pur non facendo espresso riferimento al Daesh, Bergoglio  ha evidenziato che deve essere trovato un  rimedio alle feroci  atrocità cui da tempo sono sottoposti le popolazioni  dell’Africa subsahariana ed anche dello Yemen e Iraq.

Inoltre il Pontefice ha oggi benedetto tutti i Paesi che con generosità stanno accogliendo nei loro territori i migranti e rifugiati che scappano dalle guerre e dal terrorismo, favorendo l’integrazione e la ripresa della loro vita.

Impegno e responsabilità sono stati chiesti, ancora da  Papa Francesco, alle istituzioni politiche ed economiche,” perché venga restituita  dignità e  speranza a quanti non lavorano o hanno perso il lavoro…”.

 

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