Roma – Imponenti misure di sicurezze oggi a San Pietro durante l’Angelus di Natale, durante il quale Papa Francesco ha esaminato i tristi avvenimenti che nel corso dell’anno hanno scosso profondamente la comunità internazionale e indotto panico e paura nella vita dei cittadini europei. Dall’esodo dei rifugiati e le morti in mare dei migranti, ai conflitti in Medio Oriente, ai sanguinosi attentati di Parigi, la sofferenza di chi perde o non ha lavoro sono stati i temi della messa di Natale celebrata nell’anno del Giubileo della Misericordia, per i quali “solo la Grazia di Dio può liberare l'umanità da tante forme di male, a volte mostruose, può convertire i cuori e aprire vie di uscita da situazioni umanamente insolubili”, ha detto alla gremita piazza di fedeli, stamattina il Papa.
Papa Francesco ha sottolineato anche la necessità di giungere presto alla fine del conflitto in Siria come da accordo con l’ONU " e invocato l’armonia tra Israele e Palestina perché possano superare le tensioni e i contrasti che hanno reso difficile la vita dei due popoli che hanno conosciuto il Figlio di Dio.
Pur non facendo espresso riferimento al Daesh, Bergoglio ha evidenziato che deve essere trovato un rimedio alle feroci atrocità cui da tempo sono sottoposti le popolazioni dell’Africa subsahariana ed anche dello Yemen e Iraq.
Inoltre il Pontefice ha oggi benedetto tutti i Paesi che con generosità stanno accogliendo nei loro territori i migranti e rifugiati che scappano dalle guerre e dal terrorismo, favorendo l’integrazione e la ripresa della loro vita.
Impegno e responsabilità sono stati chiesti, ancora da Papa Francesco, alle istituzioni politiche ed economiche,” perché venga restituita dignità e speranza a quanti non lavorano o hanno perso il lavoro…”.