Immagine: Fabiola Gianotti nel laboratorio del Cern
La scienziata italiana Fabiola Gianotti dirige, dal 1° gennaio, il Cern di Ginevra, il più grande laboratorio di fisica delle particelle. E’ la prima donna a ricoprire questa carica. Il passaggio delle consegne tra il direttore generale uscente Rolf-Dieter Heuer e la Gianotti è avvenuto a metà dicembre. Il laboratorio del Cern ha 60 anni di attività ed è sempre più associato al potente acceleratore di particelle LHC (Large Hadron Collider) grazie al quale è stato scoperto il bosone di Higgs, la cosiddetta “particella di Dio”. E’ stata lei a dare l'annuncio della scoperta nel luglio 2012. Intanto ha annunciato il passo successivo che intende intraprendere, quello per svelare la materia oscura di cui è composto l’Universo.
Cinquantaquattro anni, romana, Fabiola Gianotti è entrata al Cern nel 1987. Ha partecipato ad una lunga serie di esperimenti nell’ambito dell’accelerazione delle particelle e ha avuto un ruolo fondamentale nel programma Atlas, fin da quando fu istituito, nel 1992, coordinandone i lavori dal 1999 al 2003 e poi di nuovo dal 2009 al 2013. Peter Higgs l’ha voluta al suo fianco nel 2013 quando gli è stato assegnato il premio Nobel per la fisica, grazie all’intuizione sulla particella di Dio.
Laureata in fisica ha conseguito all’Università di Milano il dottorato di ricerca in fisica sperimentale sub-nucleare iniziando a lavorare per il Cern nel 1987. Tra i vari esperimenti che portano anche la sua firma, si ricorda l’esperimento scientifico Atlas (condotto con scienziati di circa 40 Paesi) di cui è stata coordinatrice e che ha portato alle ultime scoperte riguardanti il bosone di Higgs.
Il Cern – Organizzazione europea per la ricerca nucleare – è il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. Situato alla periferia ovest di Ginevra è stato istituito nel 1954 da 12 stati membri, tra cui l'Italia, per restituire all'Europa il ruolo di primo piano nel campo della fisica, perduto durante la Seconda Guerra mondiale. Oggi i paesi membri sono 21, più alcuni osservatori, anche extraeuropei. Finalità dell'organismo è sviluppare strumenti per la ricerca in fisica delle alte energie e dei
rivelatori che permettono di osservare le collisioni tra i fasci delle particelle.