Roma – “Le proposte di legge C. 3317 e C. 3345, riguardanti l’istituzione del Fondo per il Pluralismo e
l’Innovazione dell’Informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno pubblico
all’editoria, segnalano finalmente la volontà di intervenire a sostegno di un settore che ha visto
acuirsi una crisi talmente grave da metterne in discussione la stessa sopravvivenza. E’ però
necessario che quelle iniziative si consolidino in tempi brevi, che si superino aspetti che ora come
ora sembrano a privilegiare talune categorie di editori e che si affrontino contestualmente temi
come quelli delle tariffe postali e dei compensi per le rassegne.”. – Così ha dichiarato Francesco
Saverio Vetere, Presidente della Giunta Esecutiva e Segretario Generale dell’USPI – Unione
della Stampa Periodica Italiana – USPI, che rappresenta più di 3000 piccoli e medi editori di
pubblicazioni periodiche – a conclusione dell’audizione avvenuta ieri alla VII Commissione
Cultura della Camera.
USPI assegna grande importanza alla nascita di un Fondo che sostenga la transizione al digitale
e che contestualmente potenzi gli ammortizzatori sociali, disciplini altri aspetti di stretta
attualità, e concentri in un solo canale tutte le risorse ad oggi disponibili. Tuttavia giudica il
lavoro svolto ancora bisognoso di sviluppi importanti: “Concordiamo con FNSI sull’opportunità di
trovare risorse aggiuntive e, soprattutto – ha aggiunto Vetere – chiediamo di estendere stimoli e
garanzie a tutte le componenti più significative del panorama editoriale d’informazione, quindi
anche alla stampa periodica. E di riequilibrare aspetti che comunque gravano su di essa.”
Più in particolare, USPI chiede:
1. la certezza che i periodici, anche a carattere locale, siano ammessi ai benefici del Fondo, in
ragione del ruolo, da sempre riconosciuto, che essi svolgono per il pluralismo dell’informazione. I
progetti di legge citano per ora solo i quotidiani, ma non i periodici che invece sono rilevanti per
funzione informativa in tutte le realtà territoriali, spesso con testate edite da imprese create da
Fondazioni o Enti morali non aventi fini di lucro;
2. l’incentivazione fiscale per gli investimenti pubblicitari incrementali su giornali e periodici,
rilanciando a livello nazionale la fiscalità di vantaggio già sperimentata per le aree depresse (L.
2002/ 289), da finanziarsi con un modesto prelievo sulle attività dei grandi aggregatori di
notizie nel Web e degli operatori di pubblicità radiotelevisiva pubblica e privata;
3. un provvedimento urgente sull’attuale sistema tariffario postale. Fino al 2010 tutte le testate
distribuivano in abbonamento postale a costi accessibili. Il venir meno del contributo per le
agevolazioni postali, per effetto di interpretazioni restrittive delle norme, ha fatto sì che oggi si
spedisca un grande quotidiano a tariffa ridotta e un piccolo periodico a tariffa intera. I progetti
di legge in discussione dovrebbero correggere questa distorsione;
4. un intervento legislativo sul tema del Diritto d’Autore in relazione alle rassegne stampa.
Come già richiamato da FNSI, USPI ritiene che, trattandosi di materia riguardante
l’informazione, debba essere una legge a regolamentare i rapporti tra società di rassegna
stampa ed editori, nel quadro di tutela di ogni attività di diffusione di materiale informativo. Se
invece sarà ritenuta preferibile la soluzione dell’accordo fra le parti, USPI è disponibile anche a
questa soluzione, ma con la presenza al tavolo della Autorità di Governo per assicurare il
rispetto di un equilibrio complessivo del sistema editoriale e dei principi dell’informazione. USPI
ritiene che la proposta di legge in esame sia un’importante occasione per arrivare a riconoscere
finalmente agli editori un compenso per l’utilizzo dei loro contenuti nelle rassegne stampa , tema
che il Parlamento iniziò ad affrontare la prima volta nel lontano 1998.
L’intera memoria presentata da USPI alla VII Commissione Cultura della Camera è consultabile
al sito diUspi – www.uspi.it.
Per ulteriori informazioni
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