Editoria, Legge Levi: Respinti gli emendamenti sulla liberalizzazione del prezzo e vendita dei libri

Cristina Giussani Sil-Confesercenti: Risultato decisamente positivo, frutto delle nostre istanze a tutela di attività che avrebbero finito col chiudere

di Redazione

 

Respinti a larga maggioranza  gli emendamenti che proponevano varie modifiche alla Legge Levi  del 21 luglio 2011 n. 128.

Le modifiche che dovevano intervenire sulla c.d. Legge Levi sul prezzo di vendita dei libri, avrebbero annullato le norme di regolamentazione degli sconti del 15% sul prezzo dei libri e sulle vendite promozionali.

Il respingimento degli emendamenti, avvenuto con ampio consenso dei parlamentari  della 10° Commissione permanente, Industria, Commercio, Turismo del Senato, ha determinato profondo entusiasmo e soddisfazione nel settore librario. In particolare le ricadute negative di una mancata regolamentazione di sconti e promozioni sui libri, avrebbero certamente piegato l’intero comparto e in particolare le librerie indipendenti e a catena.

In 10° Commissione Senato, “sono state accolte le nostre osservazioni contro la liberalizzazione del prezzo di copertina e dello sconto sui libri. Il risultato positivo ottenuto è il  frutto delle nostre istanze e  del lavoro svolto a livello politico”,  afferma Cristina Giussani, presidente del Sindacato italiano librai Sil – Confesercenti. Il mantenimento della Legge Levi serve  a tutelare gli interessi di tutte le attività libraie,  che non avrebbero la forza economica,di contrastare il dominio della grande distribuzione e del mercato elettronico e finirebbero per chiudere, e inoltre la tutela della Legge Levi, conclude la Giussani,  è il punto di avvio per giungere a regolamentazioni chiare come in Germania e Francia.

 

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