Napoli,Terra dei fuochi, Marrone: serve distretto a burocrazia e fiscalità zero

Il leader dei giovani Confapi: «Rilanciamo investimenti contro roghi di camorra»

NAPOLI – «Trasformiamo la Terra dei Fuochi in un distretto a burocrazia e fiscalità zero. Attiriamo imprese e investimenti per spegnere i roghi della camorra».

A dirlo è Raffaele Marrone, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli.

«Servono certamente l'esercito, le forze dell'ordine e i buoni propositi delle Istituzioni ma più di tutto sono necessarie misure concrete per aiutare quella porzione di territorio a risollevarsi – sottolinea –. E questo sarà possibile solo creando occasioni di sviluppo e di lavoro. Chi decide di investire nella Terra dei fuochi dovrebb'essere concretamente supportato a sviluppare le proprie attività con una semplificazione ridotta davvero all'essenziale. Aiutando le imprese si contribuirebbe alla riqualificazione dell'intera zona perché si innescherebbe un circuito virtuoso di crescita dell'intero territorio che dev'essere anche e soprattutto culturale. Troppo spesso – prosegue il leader dei giovani imprenditori – il degrado ambientale è dovuto a diseducazione civica e a un deplorevole senso di disinteresse da parte degli stessi cittadini che non riescono a comprendere che la semplice carta gettata a terra è un gesto di inciviltà non certo meno grave».

«Il tessuto economico della provincia nord di Napoli non può continuare a reggere l'onda d'urto di una immagine così negativa (e strumentalizzata) come quella della Terra dei fuochi, e questo malgrado le misure di contrasto poste in essere da Governo centrale e Regione Campania; non ultima quella riguardante la rimozione delle ecoballe nel Giuglianese. Aiutare attraverso un'azione di sponda i Comuni ricadenti nel perimetro della Terra dei fuochi, agevolandone il processo di sviluppo imprenditoriale, sarebbe un grosso passo avanti – conclude – nella piena riabilitazione di un comprensorio sofferente ma di grandi potenzialità».

 

Stampa Articolo Stampa Articolo