Immagini: Giuseppe Balestrazzi – Il sottosegretario Chiavaroli.
CATANIA – «La legalità costituisce la rete di protezione per uno sviluppo sostenibile, che pesa sul "Sistema Italia" circa 60 miliardi di euro l'anno e permetterebbe un risparmio di spesa incisivo sul debito pubblico». Una cifra – indicata dal presidente del Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone Giuseppe Balestrazzi – il cui valore certamente non è solo economico ma soprattutto sociale, per le importanti ricadute che avrebbe sulla vita dell'intera collettività. In questa prospettiva il Notariato, garante imparziale del rispetto delle leggi, svolge un ruolo fondamentale, eppure una parte cospicua della società «non conosce la reale funzione dei professionisti – ha continuato Balestrazzi – non ha contezza del loro operato, ma piuttosto una visione distorta da antichi pregiudizi, come quello che relega il notaio a colui che si limita ad apporre il sigillo. Conoscere le fasi che precedono e poi succedono la stipula di un atto, consente ai cittadini di essere consapevoli e di partecipare attivamente all'applicazione del principio di legalità. L'approccio a questa disinformazione vuole essere quello della condivisione e della trasparenza». Dopo aver dialogato con gli studenti delle scuole, e attivato presso circoscrizioni comunali consulenze gratuite ai cittadini, il Consiglio notarile etneo ha cercato un confronto sinergico con la magistratura e le istituzioni che operano nel diritto. Un confronto che si è svolto – ieri e oggi (18 e 19 novembre) presso il Four Points Sheraton Catania – con l'ampio appoggio del Consiglio nazionale di categoria e della Prefettura catanese. «Ben venga la proposta dei notai – ha affermato il prefetto Maria Guia Federico – di rafforzare la rete degli operatori di giustizia per creare un presidio di legalità forte nel nostro territorio».
«Il notaio rappresenta la garanzia dello Stato a misura di cittadino – ha aggiunto Salvatore Lombardo, alla guida del Notariato nazionale – oggi più di ieri siamo chiamati ad accompagnare e tutelare i cittadini nell'evoluzione nel processo di informatizzazione degli atti, nel controllo dei flussi finanziari, nel rispetto delle regole giuridiche e fiscali». Compiti che sono certamente un contributo prezioso alla risoluzione dei problemi che riguardano l'efficienza e la razionalità organizzativa della magistratura, come hanno sostenuto i presidenti della Corte d'Appello e del Tribunale di Catania Giuseppe Meliadò e Bruno Di Marco: «Occorrono certamente cambiamenti innovativi nel campo della giustizia – hanno affermato – ma sempre preservando i principi tradizionali che hanno dato vita alle professioni legali». Alla tavolo rotonda – moderata dalla giornalista Simona D'Alessio – hanno preso parte inoltre il procuratore aggiunto Francesco Puleio, il consigliere di Stato e componente dell'Anac Michele Corradino, il docente di Diritto Costituzionale presso l'Università di Catania Felice Giuffrè. In rappresentanza delle forze parlamentari sono intervenuti il senatore Salvo Torrisi (vicepresidente I Commissione Affari Costituzionali) e il deputato Giuseppe Berretta (componente II Commissione Giustizia). «Il mondo della giustizia italiana ha vissuto e vive significativi ritardi e difficoltà – ha detto Torrisi – la strategia messa in campo dal Governo valorizza il contributo che le tante professionalità possono apportare alla giurisdizione: in questo ambito i notai svolgono un ruolo fondamentale». «Soprattutto in Sicilia – ha specificato Berretta – i notai possono dare un grande contributo al contrasto alla criminalità organizzata e alle forme di riciclaggio di denaro: il loro lavoro fronteggia l'inquinamento criminale e mafioso della nostra economia».
Il convegno di questa mattina (19 novembre) ha puntato i riflettori sui contratti bancari e sul sistema di garanzie connesse all'erogazione e gestione del credito a seguito dell'entrata in vigore della direttiva mutui. Numerosi gli esperti nazionali di settore chiamati a relazionare, tra cui Pierluisa Cabiddu, componente del Consiglio Nazionale del Notariato. Ha coordinato i lavori il docente di Diritto Commerciale presso l'Unict Concetto Costa. «Il ruolo dei notai – ha affermato il sottosegretario di Stato per la Giustizia Federica Chiavaroli – è fondamentale per la certezza del diritto, dovremmo pensare a un ampliamento di campo delle competenze dei professionisti, oggi più di ieri garanti sul fronte della legalità».
«Nei bilanci delle banche sono contabilizzati circa 360miliardi di euro di crediti deteriorati, pari al 18% del credito concesso – ha concluso il presidente Balestrazzi – nell'economia italiana, dove le banche sono la principale forma di finanziamento delle imprese, la crisi in cui versano le aziende ha ripercussioni anche sul sistema bancario, condizionando le concessioni di nuovo credito». Gli interventi legislativi e regolamentari sul tema hanno avuto l'effetto di introdurre nuove forme di garanzia, reali e atipiche, determinando anche un'evoluzione degli istituti già esistenti, proprio per cercare di venire incontro alle esigenze delle imprese che erogano finanziamenti. Secondo Balestrazzi dunque «il tentativo dev'essere quello di trovare un giusto bilanciamento tra tutela del risparmio e salvaguardia della stabilità del sistema finanziario, anche sulla base delle direttive di matrice comunitaria».