Papa Francesco ha iniziato la sua visita in Egitto. "Questo è un viaggio di unità, di fratellanza, con un'aspettativa speciale – ha detto durante il volo nel suo saluto di ringraziamento per il loro lavoro ai giornalisti al seguito – perché è stato fatto per l'invito del presidente della Repubblica, del Papa Tawadros II, patriarca di Alessandria dei Copti, e del Grande Imam di Al Azhar". "Grazie a voi – ha aggiunto ancora il Papa – vi ringrazio per la compagnia, per il vostro lavoro sarà un lavoro per aiutare tanta gente a capire questo viaggio, a conoscere cosa è stato fatto, di cosa si è parlato. Tante cose che la gente vuole seguire".
Ad attenderlo all'aeroporto internazionale del Cairo per una breve cerimonia, Ibrahim Isaac Sedrak, patriarca di Alessandria dei copti d'Egitto e presidente dell'Assemblea della Gerarchia Cattolica dell'Egitto, monsignor Bruno Musarò, nunzio apostolico, monsignor Emmanuel Bishay, vescovo di Luxor e il reverendo Jan Thomas Limchua, segretario della nunziatura apostolica. Poi il trasferimento al palazzo presidenziale di Heliopolis dove il Papa ha incontrato in privato il presidente d'Egitto Al-Sisi, che lo ha accolto con inni ed onori militari nel cortile d'onore per la foto di protocollo, prima dell'ingresso nel Palazzo. L'incontro con il presidente egiziano ha rappresentato un passaggio importante del viaggio del Papa, ma la visita all'Università al-Azha del Cairo, uno dei principali centri d'insegnamento religioso dell'Islam sunnita, rientra nello spirito pastorale, ecumenico ed ecumenico interreligioso del viaggio del Pontefice, che recandosi in Egitto ha evidenziato la necessità di un percorso comune tra le varie fedi religiose. Papa Francesco ad Aal-Azha ha partecipato ad una conferenza internazionale di pace. Ad accoglielo il grande imam Ahmad al-Tayyib, ricevuto l'anno scorso in Vaticano, nell'occasione si sono riavviate le relazioni con la Santa Sede ferme dal pontificato di Benedetto XVI.