L’esempio di Madre Teresa di Calcutta ricordato a vent’anni dalla scomparsa

Riflessione di Orazio Parisotto presidente Unipax l’Unione mondiale per la pace e i diritti dell’uomo

Immagine: Madre Teresa di Calcutta

 

In occasione del ventesimo anniversario della morte di Madre Teresa di Calcutta (5 settembre 2017) il prof.  Orazio Parisotto, presidente dell’Unipax, Unione mondiale per la Pace e i diritti dell’uomo, ha diffuso ai collaboratori impegnati nell'avvio della World Community che sarà presentata ufficialmente in autunno, una riflessione sulla figura e l’opera della Santa .

Ecco il testo: 

“Il 5 settembre 2017, ha segnato il ventesimo anniversario della morte di Madre Teresa di Calcutta (Santa). In questa occasione mi preme sottolineare come la nostra missione sia, per certi aspetti, simile a quella di Madre Teresa di Calcutta, sì perché anche noi siamo chiamati a curare degli ammalati gravi, siamo chiamati a donarci con vero amore per aiutare a guarire i grandi ammalati della nostra epoca che sono le istituzioni pubbliche ai  vari livelli, le grandi organizzazioni economico finanziarie, le grandi multinazionali e quelle organizzazioni di volontariato che hanno perso lo spirito del loro servizio. Dobbiamo far sentire che le nostre proposte, i nostri inviti sono fatti con amore disinteressato e in funzione del rispetto della dignità dei popoli, di tutti i popoli ed in particolare dei più poveri  e bisognosi. Dobbiamo far sentire che siamo a servizio del bene comune ,  senza  la pretesa di dettare delle regole ma piuttosto che siamo mossi dal desiderio di sostenere le loro grandi capacità (istituzionali, imprenditoriali e operative ) di fare del bene  non più solo con delle elemosine o  dei "cerotti" ma formulando e realizzando con coraggio grandi progetti di solidarietà, di pace e di amore che siano in grado di contribuire ad affrontare le gravi indigenze e  fornire solidarietà, giustizia e dignità ad ogni essere umano, ad ogni bambino che nasce.

Credo che soltanto percorrendo con umiltà e con amore sincero la difficile strada che ci attende, potremo far  accettare e condividere le nostre proposte di rinnovamento socio economico e istituzionale e potremo far sì che si uniscano a noi, almeno attorno a dei minimi comuni denominatori,  i componenti di quell'enorme esercito di pace diviso in migliaia di associazioni piccole o grandi che già operano in tutto il mondo ma che, senza coordinamento, non riescono ad ottenere sensibili risultati di fronte alle grandi emergenze planetarie.Questa umiltà e questo amore dobbiamo trasmetterli e farli percepire fin dall'inizio, fin dai primi rapporti con le altre associazioni, con le istituzioni, con gli organismi economico finanziari così come deve essere percepita la nostra preparazione, la nostra ferma volontà e la nostra capacità di lavorare per il bene comune. Questi sono  strumenti attraverso i quali poter coinvolgere le altre associazioni e,  assieme a loro, attraverso la "World Community ", aprire, tutti insieme, nuovi sentieri di civile convivenza e di pace. Deve essere la World Community di tutti gli operatori di pace! Se questa carica interiore, sarà forte in ciascuno di noi, avremo delle concrete possibilità di realizzare ciò che molti ritengono  impossibile, essere cioè veramente promotori del  " Nuovo Umanesimo". Madre Teresa di Calcutta ha sempre operato con costanza, con abnegazione con il solo scopo di fare il bene degli altri senza distinzione di genere, di condizione sociale, di religione, insomma senza voler convertire alcuno ma alla fine convertendo tutti non ad un dogma, non ad una religione ma alla  legge dell'Amore. Che la piccola donna, che la grande Madre che per tutta la vita ha realizzato ciò che sembrava impossibile possa esserci  di esempio!

 

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