Mi trovo vicino a Venezia a festeggiare due amici che compiono 50 anni di matrimonio. La festa e’stata una bellissima sorpresa organizzata dai 2 figli : lei professoressa di storia moderna negli Usa , lui apprezzato ingegnere a Berlino dove si progetta da tempo l’auto senza guida e senza inquinamento. Mi hanno presentato una compagna di scuola dei festeggiati espulsa alle elementari di Venezia perché ebrea. Raccontava con emozione del senso di vergogna e di colpa che aveva provato da ragazzina e l’emozione per l’emigrazione forzata negli Usa. Anche se accolta bene da compagni e professori a N.Y., si era sempre portata una invincibile nostalgia di Venezia. Mi ha involontariamente riportato ai temi dell’attualità Italiana, a certi episodi di intolleranza e di bullismo presenti anche nelle scuole Usa aggravati dall’uso diffuso delle
armi. Mi chiedeva poi della situazione italiana, interessata dalla copertina di Time dedicata al faccione di Salvini. Tentavo risposte non semplici, anche perché i media Usa non si occupano in genere dell’Italia. Non sapeva della visita di Conte alla Casa Bianca mentre aveva seguito quella di Renzi che aveva fatto buona impressione . Ora c’era un governo nuovo con nuovi ministri che faticavano ad andare d’accordo. La tragedia del ponte di Genova aveva molto colpito gli americani ; si chiedevano in tanti come fosse stato possibile e come si intendesse provvedere. Domande ben presenti nell’opinione pubblica italiana senza che sia ancora chiaro chi è come debba intervenire. Per le gravi responsabilità del disastro procede la magistratura, mentre governo e forze di maggioranza non riescono ancora a trovare l’intesa sul commissario per la ricostruzione e chi debba realizzarla e in quanto tempo. Purtroppo restano forti diversità di vedute , altre difficoltà non piccole nei rapporti tra le autorità locali e il governo. Purtroppo il grave e urgente problema di Genova e i ritardi nell’affrontarlo coincide ormai con le gravi scelte di politica economica del governo, importantissime per l’Italia e la sua considerazione in Europa. con i riflessi inevitabili sui mercati finanziari e gli investimenti esteri di cui l’Italia ha assoluto bisogno per favorire : occupazione , crescita e sviluppo. Gli agguerriti contendenti sono Salvini e Di Maio, su posizioni allo stato difficilmente componibili. Ne’ il presidente Conte, ne’il saggio ministro dell’economia sembrano in grado per ora di compiere una accettabile mediazione che non faccia saltare il banco. Lo stallo pericoloso e’a questo punto . Mentre e’ evidente che ciascuno degli opposti contendenti si preoccupa e guarda sul proprio elettorato di riferimento , presumendo di rappresentare l’Italia intera.