Dopo Londra tocca a Berlino, gli Extinction Rebellion si incatenano davanti la Cancelleria per il clima

Ore “calde” e ricche di tensione per il Governo tedesco accusato di inazione climatica

Era il 1 maggio 2019 quando il Regno Unito, dopo 10 giorni di manifestazioni degli attivisti di Extinction Rebellion, diventava il primo paese al mondo a dichiarare lo stato di emergenza climatica. Jeremy Corbyn, esponente dei laburisti, ha esultato per questo traguardo, sottolineando come “i veri cambiamenti vengono dal basso”. Inoltre, ha voluto guardare a questa Climate Emergency dichiarata dal Governo UK non come a “una catastrofe.” Bensì ha voluto rimarcare la necessità “di una rivoluzione industriale verde che riprogrammi la nostra economia”. Un evento unico al mondo, elogiato anche da Greta Thunberg, che il 23 aprile aveva già preannunciato sul profilo twitter del movimento il futuro prossimo: “Abbandoneremo questo luogo fisicamente, ma si è aperto uno spazio per dire la verità nel Mondo.”

Dopo poco più di un mese questo spazio di opportunità si è nuovamente aperto, stavolta a Berlino. Circa 50 attivisti di Extinction Rebellion hanno intrapreso una nuova protesta questa volta rivolta contro il Governo tedesco e in generale contro l’inazione di tutti i governi europei nei riguardi del clima. A Londra si erano accampati di fronte al Parlamento, oggi gli attivisti hanno deciso di incatenarsi alla recinzione della cancelleria di Berlino. Anche qui la richiesta è semplice e diretta: la Cancelliera Angela Merkel dichiari lo stato di emergenza climatica. La particolarità dell’iniziativa sta nel metodo di contatto con le istituzioni tedesche. Infatti sono state inviate tramite posta le chiavi dei lucchetti con cui gli attivisti si sono incatenati a 13 ministeri della Germania. Le chiavi sono inoltre state accompagnate da lettere che indicano delle linee guida da seguire affinché le emissioni di gas ad effetto serra siano dimezzate entro il 2025.

Anche questa volta l’iniziativa è stata promossa sul profilo twitter con foto e slogan tutti riconducibili ad un unico concetto: “Right now!”.

Proprio così, adesso, subito. L’attivismo ambientalista è determinato ad andare fino in fondo, come ha dimostrato a Londra, e non ha tempo da perdere. Perché hanno capito che il tempo per operare un cambio significativo è sempre meno. Forse saranno tutte manifestazioni a vuoto. Magari non cambierà nulla ed è già troppo tardi, ma queste persone quantomeno potranno dire ai loro figli di averci creduto fino alla fine.

 

Foto: Image by Pete Linforth from Pixabay 

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