Quest’anno l’anniversario sarà celebrato sui social, tv e radio, l’idea nata da alcuni artisti è di un flashmob nei balconi. Tutti affacciati nei balconi, che sono diventati il simbolo al contrasto al covide19, con dei lenzuoli bianchi per ricordare le vittime delle stragi.
Però non chiamiamoli eroi, nessuno di loro volevo essere chiamato così, Falcone in molte interviste alla domanda “come mai continua ad andare avanti.” ha sempre risposto “per senso del dovere, essendo un servitore dello stato”. È importante questo punto, perché un eroe è lontano dall’uomo comune, un eroe è quasi “divino”, ed allora diventa un bel regalo alle mafie definire le loro vittime eroi, le allontana dalle persone, rendendole simbolo, statue… dei…
Ma ritornando al 23 maggio, l’iniziativa intitolata “PalermoChiama Italia al Balcone”, ha coinvolto moltissimi artisti di tutta Italia. L’idea delle lenzuola appese richiama alla mente ciò che accadde in tutta Palermo nel 1992, quando, in un moto di orgoglio tutta Palermo fu riempita di bianco per gridare NO alla mafia
Quest’anno, oltre che a loro, la giornata, intitolata “Il Coraggio di Ogni Giorno”, è dedicata all’impegno di tutti i cittadini che in questi mesi di emergenza del Paese, con impegno e sacrificio, hanno operato per il bene della collettività, medici, infermieri, cassiere dei supermercati, operai, esponenti delle forze dell’ordine che hanno continuato a lavorare per il Paese.
“In questa drammatica emergenza – ha spiegato la professoressa Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone – si è scelto di celebrare il coraggio degli italiani che si sono messi al servizio dell’Italia in uno dei momenti più drammatici della sua storia recente. Donne e uomini che hanno reso straordinario il loro ordinario impegno mostrando un’etica del dovere che richiama uno dei più grandi insegnamenti che ci hanno lasciato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.
Non ci saranno dunque i tradizionali appuntamenti della “Nave della Legalità” che, ogni anno, porta a Palermo da tutta Italia migliaia di studenti, né il convegno nell’aula bunker dell’Ucciardone e i cortei, ma sarà comunque un 23 maggio fitto di appuntamenti. I canali social della Fondazione Falcone- le pagine Fb e Instagram- e la pagina Fb Palermo Chiama Italia, costruita per l’evento, racconteranno in diretta la giornata: dal flash mob, al progetto Storie di Noi, testi di Beatrice Monroy e Giuseppe Provinzano che ne è anche regista. Un progetto di Babel e della Fondazione Falcone che mette in scena una drammaturgia composta dai ricordi personali di decine di cittadini comuni legati ai 53 giorni che separano le due stragi del 1992.
La Rai, che al ricordo delle stragi del ‘92 dedica una programmazione
di cinque giorni, il 23 maggio ha previsto poi due trasmissioni su Rai
Uno: “Uno Mattina in Famiglia”, in onda dalle 7.45, e “Italia sì”
trasmessa dalle 16.40.
La mattina ci si muoverà tra passato e presente rivivendo virtualmente
il viaggio della Nave della Legalità con la voce narrante del professor
Nando Dalla Chiesa. Quest’anno, peraltro, la Nave Splendid della SNAV,
usata tradizionalmente per l’evento, è stata trasformata in ospedale
galleggiante per gli ammalati di Covid-19. Nel corso del programma,
verranno raccolte le testimonianze delle scuole che hanno partecipato
negli anni scorsi al viaggio e i racconti di docenti e studenti che,
nonostante l’emergenza, in queste settimane hanno proseguito la
didattica da remoto.
Nel frattempo, a Capaci, luogo della strage, alla presenza della professoressa Maria Falcone, di Tina Montinaro, vedova del capo scorta di Giovanni Falcone, Antonio Montinaro, e delle autorità verrà deposta una corona di fiori. Nel pomeriggio del 23 maggio, nel corso della trasmissione “ItaliaSì”, sono previsti interventi istituzionali e di esponenti del mondo dell’antimafia come il giudice Giuseppe Ayala, PM al maxiprocesso e amico di Giovanni Falcone, don Luigi Ciotti, presidente di Libera, l’ex capo della direzione nazionale antimafia Piero Grasso e Maria Falcone. Il cuore della trasmissione sarà rappresentato dal racconto dei alcuni dei protagonisti del coraggio di ogni giorno, donne e uomini che hanno svolto e svolgono il proprio dovere anche a rischio della vita, per spirito di servizio nei giorni della pandemia.
Dalla sede del Comune di Palermo, città che da simbolo della mafia è diventata simbolo del riscatto della cittadinanza da Cosa nostra, e del Comune di Milano, straziata dal Covid ma di nuovo in piedi grazie alla reazione dei suoi cittadini, verrà appeso un lenzuolo bianco in ricordo delle vittime e in segno della rinascita del Paese che, come nel ’92, è decisa a rialzarsi.
Alle 12 nella Chiesa di San Domenico, il Pantheon di Palermo in cui è
stata traslata la salma del giudice Falcone, verrà celebrata una messa.
Alle 17.58 sotto l’Albero Falcone, come ogni anno, ma stavolta senza la
partecipazione dei cittadini e alla sola presenza di esponenti delle
forze dell’ordine e dei familiari delle vittime, ci sarà il tradizionale
momento del “Silenzio” suonato da un trombettiere della Polizia di
Stato. I nomi delle vittime delle Stragi di Capaci e Via D’Amelio
saranno letti quest’anno da persone rappresentative delle categorie che
in questi mesi di emergenza hanno garantito al Paese i servizi
essenziali.
Alle 18 tutti al balcone in un omaggio corale agli eroi del ’92 e a quelli dei nostri giorni.