Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani vuole ricordare che il prossimo 3 dicembre si celebrerà la Giornata Internazionale delle persone con Disabilità, istituita nel 1981 dall’ONU, in occasione dell’Anno Internazionale delle Persone Disabili, per promuovere una più ampia sensibilizzazione sui temi della disabilità, onde sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e ridurre ogni forma di discriminazione o violenza.
Dal luglio del 1993, il 3 dicembre è diventato anche Giornata Europea delle Persone con Disabilità, come voluto dalla Commissione Europea, in accordo con le Nazioni Unite.
Anche l’Agenda 2030 sottolinea l’importanza di non lasciare nessuno indietro riservando particolare attenzione alle persone con disabilità, rimuovendo gli ostacoli architettonici, culturali e sociali, potenziando il servizio sanitario nazionale e le strutture sociali per una reale fruizione dei servizi da parte di tutte le persone.
Quest’anno la Giornata internazionale delle persone con disabilità durerà per tutta la settimana dal 30 novembre al 4 dicembre in concomitanza con la 13a sessione della Conferenza degli Stati parte della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità.
Il tema che l’ONU ha individuato per quest’anno è: “Ricostruire meglio: verso un mondo post COVID-19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”.
Un tema molto attuale e impegnativo; certamente la situazione mondiale di pandemia che stiamo vivendo ha colpito più duramente le persone socialmente più deboli come le persone con disabilità, ed in questo comunicato proponiamo alcune riflessioni relative al mondo della scuola.
I ragazzi BES (ovvero ragazzi con bisogni educativi speciali) ed in particolare gli studenti con disabilità, dallo scorso marzo ad oggi, hanno visto ridursi ulteriormente la loro già limitata vita sociale, mentre hanno visto aumentare le proprie difficoltà, il proprio disagio e i propri limiti relegati all’interno delle quattro pareti della propria stanza. La didattica a distanza è stata per la maggior parte degli studenti con disabilità drammatica poiché ha accentuato tutte le difficoltà di questi ragazzi, soprattutto la distanza con i propri insegnati di sostegno ha reso maggiormente difficoltoso il processo di apprendimento cognitivo.
Dalla loro parte i docenti di sostegno hanno cercato nel migliore dei modi di supportare i ragazzi durante questo periodo, sia in orario scolastico che extra scolastico, sforzandosi di supplire le molteplici difficoltà che via via si presentavano durante quest’anno caratterizzato da vari lockdown.
Se non ci fosse stata la DaD tali alunni sarebbero stati completamente isolati rispetto alle possibilità di socializzazione e integrazione che la scuola offre ancora di più per loro rispetto agli altri studenti.
Spinti dal tema di quest’anno proposto dall’ONU volevamo proporre un’attività didattica da svolgere durante questa settimana per sensibilizzare i giovani sui temi della disabilità, accessibilità e sostenibilità.
Il CNDDU ritiene fondamentale l’attuazione del disegno di legge n. 877 del 5 luglio 2018 inerente alla riduzione del numero degli studenti per classe, per eliminare gli effetti della legge 133/2008, che comportò in alcuni casi l’insorgere di classi ipertrofiche (piano programmatico Tremonti-Gelmini e il DPR 81/2009 sui nuovi parametri per la formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado). In realtà anche per la corretta fruizione delle attività didattiche di studenti normodotati o eventuali casi BES si dovrebbe scongiurare il fenomeno delle classi – pollaio.
L’attività che si propone consiste, nello sviluppare un elaborato, nel quale l’alunno con disabilità racconti come ha vissuto il lockdown, che cosa gli è mancato e che cosa ha imparato da questa esperienza. L’elaborato (un logo per la Giornata; un disegno; un tema; una canzone) può essere svolto da tutta la classe o da alcuni elementi, a seconda del grado scolastico di riferimento, per non far sentir solo lo studente e dare ai compagni la possibilità di cogliere e comprendere le difficoltà legate alla disabilità.
“La mancanza di salute e la disabilità non sono mai una buona ragione per escludere o, peggio, per eliminare una persona” (Papa Francesco)