Città del Vaticano, 14 dicembre 2020 – Papa Francesco compie oggi 51 anni di sacerdozio. Ordinato presbitero il 13 dicembre del 1969, a pochi giorni dal suo trentatreesimo compleanno. Undici anni prima, l’11 marzo del 1958, aveva fatto il suo ingresso nel noviziato della Compagnia di Gesù all’interno della quale ha emesso la professione perpetua il 22 aprile del 1973. Il Pontefice scopre la sua vocazione il 21 settembre 1953: è il giorno della memoria liturgica di San Matteo, e il giovane Jorge Bergoglio, diciassettenne, di passaggio nella parrocchia dove era solito andare, avverte la necessità di confessarsi. Una confessione che cambiò la sua vita con un sacerdote che non conosceva.
“Questa è stata per me un’esperienza di incontro: ho trovato che qualcuno mi aspettava. Ma non so cosa sia successo, non ricordo, non so proprio perché fosse quel prete là, che non conoscevo, perché avessi sentito questa voglia di confessarmi, ma la verità è che qualcuno m’aspettava – ha raccontato Francesco il 18 maggio alla Veglia di Pentecoste in Piazza San Pietro con i movimenti, le nuove comunità, le associazioni e le aggregazioni laicali -. Mi stava aspettando da tempo. Dopo la Confessione ho sentito che qualcosa era cambiato. Io non ero lo stesso. Avevo sentito proprio come una voce, una chiamata: ero convinto che dovessi diventare sacerdote”.
Bergoglio sperimenta la presenza amorosa di Dio nella sua vita, si sente toccare il cuore ed avverte la discesa della misericordia di Dio, che con sguardo di tenero amore, lo chiamava alla vita religiosa, sull’esempio di Sant’Ignazio di Loyola. È stato questo episodio della sua vita ad ispirare la scelta del suo motto da Pontefice “miserando atque eligendo” – già utilizzato da vescovo – tratto dalle Omelie di San Beda il Venerabile, sacerdote (Om. 21; CCL 122, 149-151), che commentando l’episodio evangelico della vocazione di San Matteo, scrive: “Vidit ergo lesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me” (Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi).
Il dolore e la sofferenza della gente hanno sempre accompagnato il lungo cammino pastorale di Papa Francesco. Discorsi e omelie toccanti di vicinanza ai più fragili, hanno caratterizzato il suo sacerdozio e sostanziato gli anni del Pontificato. Nella crisi pandemica arrivata in aggiunta alle fragilità della società, Francesco con la grande capacità di penetrazione nel cuore di chi lo ascolta si è spesso rivolto ai sacerdoti perchè possano abbracciare le incertezze del tempo che viviamo. In una lettera indirizzata il 31 maggio scorso al clero romano, non potuto incontrare per le misure sociali imposte dalla crisi epidemiologica, il papa ha scritto ” Come comunità presbiterale non siamo stati estranei a questa realtà e non siamo stati a guardarla alla finestra… ; inzuppati dalla tempesta che infuriava, voi vi siete ingegnati per essere presenti e accompagnare le vostre comunità: avete visto arrivare il lupo e non siete fuggiti né avete abbandonato il gregge”.
Ammirando lo spirito apostolico di tanti sacerdoti prossimi ai bisogni concreti della gente, Bergoglio ne ha elogiato “lo zelo pastorale e la sollecitudine creativa dei sacerdoti” che “hanno aiutato la gente a proseguire il cammino della fede e a non rimanere sola di fronte al dolore e alla paura”. Tanti sono i parroci che hanno bussato e bussano alle porte delle case “Ha bisogno di qualcosa? Io le faccio la spesa… Vicinanza, creatività, senza vergogna” ha sottolineato il Papa nella lettera del 20 giugno scorso e ribadito spesso nelle ultime omelie riferendosi ai sacerdoti che sono rimasti accanto al loro popolo nella condivisione premurosa e quotidiana: sono stati segno della presenza consolante di Dio….purtroppo non pochi di loro sono deceduti” .
Alla celebrazione dei 51 anni di apostolato un’altro festeggiamento attende il Pontefice. Giovedì 17 dicembre sarà il suo compleanno, nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, Papa Francesco compirà 84 anni.
Sommerso dagli auguri che perverranno dal mondo intero, per Francesco la ricorrenza sarà vissuta normalmente, un giorno dedicato come sempre al lavoro e alla preghiera. ”Per favore non dimenticatevi di pregare per me” l’esortazione che esprime spesso ai fedeli. Sarà il dono che Papa Francesco si attende da tutti noi.
Auguri doppi, Sua Santità.