“Dio volendo, mi recherò in Iraq per un pellegrinaggio di tre giorni. Da tempo desidero incontrare quel popolo che ha tanto sofferto; incontrare quella Chiesa martire nella terra di Abramo. Insieme con gli altri leader religiosi, faremo anche un altro passo avanti nella fratellanza tra i credenti. Vi chiedo di accompagnare con la preghiera questo viaggio apostolico, perché possa svolgersi nel migliore dei modi e portare i frutti sperati. Il popolo iracheno ci aspetta; aspettava San Giovanni Paolo II, al quale è stato vietato di andare. Non si può deludere un popolo per la seconda volta. Preghiamo perché questo viaggio si possa fare bene”. Con queste parole pronunciate durante l’Udienza Generale, Papa Francesco si prepara all’importante ma delicatissimo viaggio apostolico in Iraq da domani e fino a lunedi 8 marzo. Papa Francesco visiterà Baghdad, Najaf, Ur, Erbil, Mosul, Qaraqosh, tutti luoghi tristemente noti per una lunga guerra che ha sterminato una intera popolazione. Sarà un viaggio dai toni ecumenici ma soprattutto pastorale, tanto atteso dai cristiani cattolici d’Iraq. “Questa visita è come un sogno che diventa reale. E noi siamo come dei bambini che si preparano a una festa. Dal più grande fino al più piccolo tra noi”. Afferma il cardinale Luis Raphael Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei, in una intervista a Fides; il sogno era già di Giovanni Paolo II che per motivi di sicurezza non potè realizzare. Oggi Papa Francesco si affida alla preghiera dei cristiani per portare una parola forte ai cristiani, ma anche a tutta l’umanità di quell’area.
“Verrò tra voi per implorare dal Signore perdono e riconciliazione dopo anni di guerra e di terrorismo, per chiedere a Dio la consolazione dei cuori e la guarigione delle ferite – dice il papa in un video messaggio al popolo dell’Iraq diffuso in questi giorni di vigilia del viaggio –. Verrò in cerca di fraternità, animato dal desiderio di pregare insieme e di camminare insieme, anche con i fratelli e le sorelle di altre tradizioni religiose, nel segno del padre Abramo, che riunisce in un’unica famiglia musulmani, ebrei e cristiani”. I cattolici in Iraq sono appena l’1,5% della popolazione.
La partenza del Papa per l’Iraq è prevista per domani mattina alle 7.30 dall’aeroporto di Fiumicino.