La notizia è stata rilanciata da tutte le sedi dei giornali internazionali, Turchia ed Egitto hanno avviato i primi contatti diplomatici dopo la rottura delle relazioni nel 2013. Era una calda estate di quasi otto anni fa, quando il presidente egiziano Mohammed Morsi, esponente dei Fratelli Musulmani, venne destituito dall’attuale capo dello stato Abdel Fattah al-Sisi, da allora più nessun contatto tra Ankara e Il Cairo. Ieri finalmente l’annuncio “Abbiamo avuto contatti sia a livello di intelligence che di Ministero. I contatti a livello diplomatico sono cominciati”, ha dichiarato Mevlut Cavusoglu, Ministro degli Esteri turco, in una conferenza stampa.
“Saranno rapporti graduali seguendo una roadmap – ha voluto precisare Cavusoglu –. Non ci sono state precondizioni da parte degli egiziani, né da parte nostra. Ma quando le relazioni sono interrotte da anni, non è facile agire come se nulla fosse accaduto”, ha chiarito il ministro.
C’è da dire comunque che l’annuncio era atteso da giorni, dopo che le autorità turche avevano dichiarato la loro disponibilità ad un disgelo col Cairo e ad un eventuale accordo di demarcazione dei confini nel Mediterraneo orientale, accordo già raggiunto lo scorso anno tra Egitto e Grecia.
Già l’8 marzo scorso, il portavoce della presidenza turca, aveva parlato della possibilità, per Ankara, di determinare normali relazioni con Il Cairo, considerato “il cuore e la mente” del mondo arabo.
La distensione tra i due paesi avviene anche alla luce di alcuni accordi economici che vedono gli interessi del petrolio nell’area mediterranea. Poche settimane fa è stata indetta una gara, da parte dell’Egitto, per l’esplorazione di idrocarburi nel Mediterraneo orientale, riconoscendo la Zona Economica Esclusiva (ZEE) delimitata dalla Turchia; questo è stato visto da alcuni come un segno di distensione tra i due Paesi. “Consideriamo il fatto che l’Egitto stia rispettando la piattaforma continentale della Turchia nell’ambito dell’accordo sulla sua zona economica esclusiva con la Grecia come un passo positivo”, aveva dichiarato il capo della diplomazia turca.
Adesso si aspettano pieni e concreti sviluppi di questa nuova collaborazione diplomatica.