Essere comunicatori di verità e di bellezza. Lo ripeteva spesso il giornalista Gianni Ferraro, a cui è dedicata la prima edizione del premio giornalistico alla sua memoria. Per la carta stampata il vincitore è stato Salvatore Di Salvo, giornalista siciliano, collaboratore del Giornale di Sicilia, redattore del settimanale diocesano “Cammino”, componente della Giunta nazionale Ucsi, Unione della Stampa Cattolica e presidente provinciale Ucsi Siracusa, che da sempre si impegna per un racconto contraddistinto da verità e rispetto oggettivo delle notizie. Il premio nazionale “Gianni Ferraro” è stato assegnato dalla giuria presieduta da Danilo Tacchino e composta da Antonino Calandra, Alessandra Ferraro e Davide Ghezzo. Il premio, nato dalla volontà di Alessandra Ferraro, figlia di Gianni, per custodire il valore della memoria, è stato organizzato dall’Associazione Culturale “Arte Città Amica” e realizzato con il patrocino della Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino e il Comune di Torino. Il giornalista Salvatore Di Salvo ha ricevuto, anche, una “Menzione d’onore”, sezione giornalismo, per i servizi giornalistici realizzati durante il Covid19. Nella motivazione del riconoscimento si sottolinea proprio la sua capacità di raccontare rispettando l’altro, la persona, ma anche di trovare storie e testimonianze con uno sguardo sempre rivolto al bene. “Sono molto felice – ha spiegato Alessandra Ferraro, caporedattore Rai e amatissima figlia di Gianni – che la giuria del Premio, patrocinato dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino con il supporto dell’Associazione Arte Citta Amica, abbia voluto assegnare il premio al collega e amico Salvo. Mio padre sarebbe fiero. Lo immagino sorridente mentre abbraccia dal cielo Salvo per consegnargli questo meritato riconoscimento, a Salvo che ogni giorno non si risparmia nella professione giornalistica, che si dedica alla formazione dei colleghi con numerosi incontri formativi, che fa sentire la voce di tante persone attraverso la carta stampata e la Radio con servizi giornalisti e programmi su Radio Voce Vicina Inblu”.
La sessione per la Tv è stata invece vinta dalla giornalista Valentina Antonelli per un reportage televisivo, che racconta il recupero di una scuola di un villaggio rurale, diventando un museo a cielo aperto. Un simbolo di memoria e di cultura per le nuove generazioni.
Nonostante la pandemia e le difficoltà di un periodo così complesso, il Premio è nato dalla volontà di Alessandra Ferraro per custodire il valore della memoria: “ per me essenziale è per rendere sempre vivo il ricordo di una persona. Ricordare significa vivificare la presenza. Mio papà si è sempre dedicato ai giovani, ha cercato di valorizzarne i talenti soprattutto nell’ambito della comunicazione. Poter ricordarlo con un premio giornalistico è per me davvero molto importante per non dimenticare quello che ha fatto per gli altri, poter rendere vivo il suo impegno professionale: amava il giornalismo, la comunicazione, le relazioni interpersonali. Considerava ogni persona capace di esprimere un talento e per questo si prodigava nella sua professione per valorizzare le capacità personali. Era instancabile nella sua professione: lo ricordo sempre a leggere e correggere gli articoli dei suoi studenti del Corso di giornalismo. Era un perfezionista anche nell’utilizzo del linguaggio e insisteva molto sull’importanza della preparazione personale e della formazione”.