È disponibile in libreria e negli store digitali Domani arriverà. In trincea contro il virus, il primo libro di Mirko Lagotto edito da Bonfirraro Editore. Un diario intimo e personale dell’anno che ha cambiato la storia recente dell’Umanità, con la curatela dello scrittore Fabio Girelli e la prefazione della cantante Iva Zanicchi. Per volontà della casa editrice e degli autori, una parte degli utili della vendita saranno donati alla onlus Doctor Cartoon. Lagotto, infermiere presso l’Ospedale di Rivoli, nel torinese, era balzato agli onori delle cronache nella primavera del 2020, quando aveva pubblicato sui social un video della “vestizione” prima di entrare nel reparto Covid, con le note di Vasco in sottofondo.
Un modo come un altro per sfogare la stanchezza e la tensione delle settimane più dure della lotta al coronavirus. Un gesto semplice, che però ha attirato l’attenzione di una persona speciale. A contattare l’infermiere, una settimana dopo la pubblicazione del video, è stato Vasco in persona. «Siamo duri che durano. E ci incontreremo presto!», il messaggio rivolto a Mirko comparso sulle pagine social della rockstar. Rilanciato dal cantante, il video ha raggiunto oltre due milioni e mezzo di visualizzazioni. L’incontro promesso tra Vasco e Lagotto non è ancora avvenuto, per colpa di un’emergenza sanitaria che sembra protrarsi all’infinito. Ma la storia ha già dato speranza e forza a tanti, come testimonia la cascata di messaggi ricevuti dall’infermiere a partire da quel giorno.
Lo scrittore racconta l’esperienza nel libro, tra il commosso e lo stupefatto: «Quando sento di non farcela» – commenta – «mi ricordo che ci sono un’infinità di persone, là fuori, che mi poggiano le mani sulle spalle e mi sorreggono, che mi sussurrano all’orecchio che non sono solo». Ma Domani arriverà non è soltanto la ricostruzione di un episodio, per quanto importante ed emotivamente coinvolgente. È il racconto della battaglia che combattono medici, infermieri e operatori sanitari, ben prima dell’inizio della pandemia. L’emergenza Covid-19 ha ricordato a tutti l’importanza della sanità pubblica, la carenza di risorse e investimenti, la cattiva gestione del comparto, non soltanto nel Meridione. Temi che gli operatori della Sanità pongono da anni, sicuramente aggravati – ma non certo generati – dal coronavirus.
Per questo il libro di Lagotto è dedicato «a tutti gli operatori sanitari d’Italia e del mondo», ma anche a coloro «che hanno sofferto in questi mesi terribili», senza dimenticare «chi non ce l’ha fatta». Persone ricordate da Iva Zanicchi nella prefazione al volume. Com’è noto anche l’Aquila di Ligonchio è stata colpita dal virus, esperienza che l’ha segnata profondamente: «Ho passato giorni infernali, nei quali ho temuto per la mia vita», scrive nelle pagine accorate che aprono il volume. «Ma il dolore più grande» – prosegue l’artista – «l’ho provato quando il mio amato fratello è mancato a proprio a causa del virus, e non aver potuto vedere un’ultima volta il suo volto mi ha spaccato il cuore in mille pezzi». Un dolore che accomuna i parenti delle oltre centomila vittime italiane, numero purtroppo ancora in crescita.
Un libro forte ma necessario, insomma, quello di Lagotto. Una scommessa per la casa editrice Bonfirraro, che lo ha scelto come secondo titolo del 2021, l’anno della rinascita dopo i mesi tremendi della pandemia. «Non è il solito libro sul Covid», sottolinea l’editore. Al contrario, la testimonianza di Lagotto «alterna il ricordo di mesi difficili alla speranza di andare avanti per superare questa pandemia, senza cedere alla retorica, ma soprattutto a facili pietismi». Un modo inedito di raccontare un fatto storico tuttora in corso.