La città riceverà dal ministero 500mila euro con cui realizzerà il progetto, frutto di un “lavoro in sinergia con tutte le componenti culturali di Vibo.
La sindaca Maria Limardo emozionata insieme all’assessore della Cultura Daniela Rotino si sono dichiarate soddisfatte del primo: “finalmente Vibo Valentia è prima”.
La città riceverà dal Ministero della Cultura cinquecento mila euro per il progetto, così come dichiara l’assessore Rotino, progetto che prevede una serie di azioni volte a coinvolgere tutta la cittadinanza: “Vogliamo portare I libri a casa di chi non ce l’ha, vogliamo coinvolgere le scuole e vogliamo fare un lavoro certosino portando i libri nelle spiagge, rispettando tutte le regole governative, grazie a un sistema bibliotecario che ha un bibliobus adattato come libreria. Andremo nei lidi per fare prestiti, perché sotto l’ombrellone si legge tantissimo”. E poi, “un aspetto a cui teniamo particolarmente” è la lettura per le persone con disabilità grazie ai “molti audio book che abbiamo in biblioteca”. Insomma, “questa vittoria è una rinascita per una città che però già legge, lo dimostrano i due Festival che abbiamo: Leggere e scrivere e Vibook a cui sono collegate delle app con gli audio book a disposizione del pubblico”.
Per noi questo titolo di Capitale italiana del libro significa veramente voltare pagina, cominciare a rinascere, scrivere una pagina nuova della storia di Vibo, che è una storia millenaria e bellissima. Abbiamo sette parchi archeologici che adesso si apriranno grazie alle associazioni. C’è da parte di tutti noi un desiderio di risveglio dopo il letargo di questi due anni e vogliamo ripartire dalla cultura”.
Il premio “Capitale Italiana del libro” è stato istituito dal Ministro della Cultura Franceschini nel 2020, ai sensi della legge 13 febbraio 2020, n.15, ma è la prima volta che viene proclamata. «È la prima volta che facciamo la proclamazione della Capitale italiana del Libro: infatti l’anno scorso, come prevedeva la norma, non essendoci il tempo per seguire tutta la procedura, il Consiglio dei ministri aveva proclamato Chiari». Le altre città finaliste erano Ariano Arpino, Caltanissetta, Campobasso, Cesena e Pontremoli.
L’idea è nata «da un’esperienza molto importante, la Capitale Italiana della Cultura che a sua volta è partita dall’idea della Capitale Europea della Cultura». Romano Montroni, presidente della giuria ha spiegato che si sono attivate attraverso la risposta al bando tutta una serie di energie che porteranno del beneficio duraturo». E poi: «La Capitale del Libro serve anche a difendere lo spazio dei libri e della lettura.
Senza libri e senza cultura non può esserci rinascita sociale ed economica».
E come scrisse Ignazio Buttita, noto poeta italiano nato in Sicilia:“Le case senza libri sono stalle: i porci e gli asini non leggono.”