PALERMO, 28 Maggio 2021 – Continua senza sosta la campagna di vaccinazione presso la Missione di Speranza e Carità fondata dal missionario laico Fratel Biagio che assiste i poveri e gli emarginati a Palermo.
Nei giorni scorsi è stata raggiunta la soglia del 50% degli accolti dalla Missione vaccinati contro il Covid.
“Tutta la Missione Speranza e Carità ringrazia di cuore il prezioso operato delle istituzioni, della sanità e per la sensibilità dei ricchi, per avere attenzionato, accolto e vaccinato i senza tetto, i poveri, gli immigrati – dice con voce commossa Fratel Biagio, anche lui tra i vaccinati –. Il 50% degli ospiti della missione è stato vaccinato e siamo fiduciosi che tutti avranno questa importante protezione dal Covid. Ricchi e poveri insieme; è chiaro che i poveri hanno bisogno dei ricchi, ma anche i ricchi trarranno benefici dai poveri. Il buon Dio vi benedica”.
“Per me questo è un giorno di speranza e rinascita. Io prima mi trovavo nella difficoltà più grande, adesso che vivo in missione sono molto più sereno e felice. Ho fatto il vaccino con molta gioia”, ha affermato uno degli ospiti a cui è stato somministrato il vaccino per primo nella struttura di Via Archirafi a Palermo.
Il commissario per la vaccinazione in Sicilia e la sua équipe, si sono posti l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno; hanno ringraziato le realtà come la Missione, che portano all’attenzione tante marginalità e povertà, proprio per il fatto che non hanno voce e rischiano di rimanere escluse da tutto.
“Tutto questo è un bellissimo segno di Speranza e di Carità nella nostra città di Palermo – ha affermato il Commissario Costa –. Continuiamo così, in tutti i luoghi dove ci troviamo, compiamo tanti gesti e segni di carità che diano speranza, conforto e amore soprattutto ai più sofferenti”.
“Il Covid non è il problema più grave per i poveri – dice Riccardo Rossi, volontario e portavoce della missione -. Per i poveri il dramma è quello di un posto per dormire e dove vengono garantiti pasti caldi. Per molti di loro questo periodo è stato di grave sofferenza. Non hanno trovato lavoro perché è tutto bloccato e sono aumentati gli assistiti che hanno avuto problemi mentali. Noi nelle strutture accoglievamo mille uomini e donne. Adesso per garantire il distanziamento siamo scesi a 400. Dove sono finiti gli altri? Alcuni li abbiamo visto dormire alla stazione tra i treni fermi”.
Anche una ragazza della Costa d’Avorio, che è cresciuta in Missione e che nei giorni scorsi ha pronunciato i primi voti come missionaria, ha ricevuto il vaccino. “Qui accogliamo persone in difficoltà, che sono arrivati attraversando i più grandi disagi, dal mare al deserto – dice sorella Mattia -. Ci hanno chiesto aiuto per partorire e per superare i traumi dei maltrattamenti. Può sembrare che siamo noi a dare tanto, ma in realtà quello che riceviamo è molto di più. Il vaccino è un segno della provvidenza: ringraziamo di cuore per aver avuto questo pensiero per le donne che accogliamo”.