La nave polifunzionale ad alta velocità (UNPAV) Angelo Cabrini della Marina militare, con il personale del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) e la collaborazione del personale del MiTE (Ministero della Transizione Ecologica), dall’8 al 10 giugno ha effettuato attività di campionamento acque di alcune piattaforme del campo off-shore “Barbara”, ubicato a nord di Ancona (AN), nel Mar Adriatico.
L’area, particolarmente estesa, è situata nell’off-shore Adriatico ad una distanza di circa 55 Km a Nord Est di Ancona e presenta un fondale di circa 70 metri di profondità.
L’attività di campionamento acque rientra nel quadro dei controlli ambientali del MiTE a cui la Marina militare concorre in virtù sia dei compiti istituzionali che dell’accordo di collaborazione siglato a settembre 2020, tra la Forza Armata e la Direzione Generale per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici (DGISSEG, in avvalimento al MiTE ai sensi del DM 22/21).
Nave Cabrini è stata impiegata come piattaforma di supporto per le attività dei Palombari della Marina Militare, che hanno effettuato prelievi di campioni di acqua emessi dagli scarichi delle piattaforme interessate a varie quote di profondità oscillanti tra i 15 e i 40 metri. Questo è stato possibile anche grazie alla versatilità di impiego della nave della Marina militare che si è riconfigurata da unità di supporto al Gruppo Operativo Incursori (GOI) a piattaforma di appoggio per la conduzione di immersioni profonde, tramite installazione di una camera di decompressione.
La collaborazione tra la Marina militare e il MiTE rappresenta una preziosa opportunità che consente di ottimizzare l’impiego delle reciproche risorse nel comune interesse del Paese, fornendo alla comunità scientifica dati aggiornati sulle aree marine di maggior interesse, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza dell’ambiente marino e più in generale degli interessi nazionali sul mare e nel mare.
Tra essi rientra la sicurezza dei flussi commerciali ed energetici, in un contesto internazionale caratterizzato da crescenti fattori di rischio per la sicurezza collettiva del Paese sul piano geopolitico, economico-finanziario, ambientale e tecnologico. In sintesi, si tratta dell’applicazione del concetto di “impegno a favore della collettività” che si realizza grazie alla flessibilità operativa della Marina militare che permette specifici accordi di collaborazione con altri Dicasteri, Enti, Istituti e Organizzazioni.