Nei giorni scorsi sulla vicenda è intervenuto anche Papa Francesco chiudendo l’angelus con queste parole:
“Questi momenti difficili, rappresentano un forte richiamo per tutti noi, per allontanarci dal modello colonizzatore, e anche dalle colonizzazioni ideologiche di oggi, e camminare fianco a fianco nel dialogo, nel rispetto reciproco e nel riconoscimento dei diritti e dei valori culturali di tutte le figlie e i figli del Canada”
Ma procediamo con ordine
Ad Ottawa nei giorni scorsi stati trovati i resti sepolti di 215 bambini, alcuni di soli tre anni. Si tratta di membri della comunità di nativi, mentre la scuola in questione è la Kamloops Indian Residential School. L’istituto, uno dei più grandi del Canada e attivo fino alla fine degli anni Settanta, faceva parte di una rete di scuole fondate dal governo canadese e amministrate dalle chiese cattoliche che rimuovevano i figli degli indigeni dalla loro cultura per assimilarli alla propria.
Harvey McLeod, che ha frequentato la scuola per due anni alla fine degli anni ’60,
ha detto che” è stato molto doloroso avere la conferma di quello che temevano fosse accaduto”. E ricordando quando era un bambino, racconta che” a volte le persone non tornavano, eravamo felici per loro, pensavamo che scappassero. Poi si è iniziato a dire che potevano essere morti”. Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha scritto su Twitter: “La notizia che i resti sono stati trovati nell’ex scuola residenziale di Kamloops mi spezza il cuore, è un doloroso ricordo di quel capitolo oscuro e vergognoso della storia del nostro paese. Penso a tutti coloro che sono stati colpiti da questa angosciante notizia. Siamo qui per voi”
Purtroppo, questo orrore sembra non essersi svolto solo in questa scuola, sono stati trovato altre centinai di corpi nei pressi di un’altra ex scuola cattolica in Canada, la Marieval Indian Residential School di Saskatchewan.
Gli istituti facevano parte di una rete di scuole, 150 istituti, fondate dal governo canadese e amministrate dalle Chiese cattoliche che, anche con la forza, prelevavano i bambini indigeni dalle famiglie nei rispettivi villaggi per trasferirli in collegi dove non potevano parlare la loro lingua. Una prassi che è proseguita per circa 113 anni in Canada, dal 1883 fino alla chiusura degli istituti nel 1996. Da queste scuole sono passati complessivamente 150mila bambini. Il capo della Federazione delle prime nazioni indigene sovrane Bobby Cameron ha dichiarato: “Questo è stato un crimine contro l’umanità, un assalto alle Prime Nazioni”, ha aggiunto, sottolineando che “Non ci fermeremo finché non avremo trovato tutti i corpi”.