Catania – La prima lezione del terzo anno della “ Scuola di formazione per il bene comune”, promossa dall’Associazione “Futurlab “, ha avuto luogo presso il CAMPLUS universitario di Catania, sabato 13 novembre.
Sin dalle prime ore del sabato l’aula era gremita di studenti dell’Istituto De Felice-Olivetti, con la dirigente Anna De Francesco, dei ragazzi del “Vaccarini”, del “Turrisi Colonna”, del “Cutelli, ragazzi ex sindaci del CCR, studenti universitari e professionisti iscritti al Corso, i quali hanno avuto modo di meglio comprendere la genesi del PNRR e lo sviluppo evolutivo che li coinvolgerà per i prossimi sette anni.
Dopo i saluti di apertura del presidente di Futurlab, Antonio La Ferrara, dell’assessore comunale alle politiche comunitarie Sergio Parisi, della dott.ssa Nicolosi, Vice Prefetto vicario, del prof. Filippo Caraci, delegato del Rettor Magnifico dell’Università, i relatori della prima giornata hanno sviluppato il tema “La sfida della ripresa: fra Next Generation e programmazione 2021-2027”.
Il vicepresidente della Regione e assessore all’economia Gaetano Armao, in video collegamento ha plaudito all’iniziativa ed ha messo in luce le criticità del PNRR, non sempre attento alle esigenze specifiche del territorio.
Il prof. Fabrizio Tigano, ordinario di Diritto Amministrativo dell’Università di Messina, ha introdotto il tema, presentando gli aspetti salienti della crisi sociale che la pandemia ha acuito e come il progettare per le future generazioni investe la società civile in una scommessa epocale che impegna a “non lasciare indietro nessuno”.
Il Next Generation EU (NGEU), noto con i nomi informali di Recovery Fund, Recovery Plan, apre uno spiraglio di opportunità, un afflato d’innovazione e di sviluppo attraverso il PNRR, che nelle due “R” sintetizza la progettualità. Con la “Ripresa” intende ricostruire il tessuto economico e sociale coniugando e incentivando le opportunità connesse alla transizione ecologica e digitale, così da poter creare occupazione, migliorando al contempo la qualità del lavoro e i servizi di cittadinanza, quelli incentrati sulla salute e l’istruzione e con la “Resilienza” intende evidenziare le capacità di reazione alla crisi pandemica.
Sono questi i blocchi indicati dal prof. Francesco Tufarelli, direttore generale dell’Ufficio per il Coordinamento delle Politiche Europee, Presidenza del Consiglio, il quale, anche con esemplificazioni dettagliate ha tratteggiato la genesi e il percorso del PNRR per ben utilizzare i 215 miliardi assegnati dalla Comunità Europea all’Italia da spendere in sette anni.
Ha inoltre spiegato la funzione e i compiti del Comitato Internazionale e del Comitato Tecnico che collaborano con il Governo nella pianificazione dei progetti.
L’esperienza dell’austerity del 2010 è risultata inefficace per l’economia italiana che ora guarda al futuro in una dimensione d’investimento.
La puntuale trattazione sul “bene comune” che non riguarda solo il profitto, è stata presentata dal prof. Roberto Cellini, direttore del dipartimento Economia e Impresa dell’Università di Catania, in un’ottica di multidisciplinarietà convergente nella comunicazione dei valori che si alimentano di regole e di fiducia.
Un particolare richiamo alla dispersione scolastica, come una delle priorità nella scala dei bisogni, sollecita una particolare attenzione al tema dell’Istruzione, della formazione e della scuola, palestra di vita.
L’intervento finale online è stato quello del dott. Mauro Antonelli, capo della segreteria Tecnica del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile.
L’incontro con docenti esperti e qualificati ha reso particolarmente significativa la mattinata scolastica, fuori dall’aula, suscitando tra gli studenti un reale impegno a sentirsi ed essere attivi costruttori del futuro, veri azionisti del bene comune, che si consegue non con le parole, ma con una responsabile azione d’imprenditorialità nel progettare un futuro migliore.
Il monito di John Kennedy: “Non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese “, li responsabilizza ad essere attenti osservatori dell’oggi e, alla luce dei valori del Bene comune, costruire una società nuova e migliore.
Il corso, articolato in otto giornate, prevede per il prossimo appuntamento, sabato 4 dicembre, la trattazione del tema: “Regionalismo, istituzioni e ruolo degli Enti locali”, in collaborazione con l’ANCI – Associazione Nazionale Comuni d’Italia.