ROMA, 18 dicembre 2021 – Giunge all’ottava edizione l’iniziativa di solidarietà “L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore” promossa dal Rinnovamento nello Spirito Santo, Prison Fellowship Italia e Fondazione Alleanza del RnS, con il patrocinio del Ministero della Giustizia, in quattro Istituti penitenziari d’Italia, per donare serenità, spensieratezza e soprattutto piatti gourmet a chi vive la dura prova della detenzione.
Gli Istituti penitenziari coinvolti martedi 21 dicembre saranno quelli di Roma (Rebibbia Femminile), Milano (Opera) e Cagliari (Quartucciu).
L’evento è stato illustrato alla stampa venerdì 17 dicembre, attraverso una presentazione online trasmessa dalla Sala Conferenze della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia, moderata dal conduttore di Tv2000 Gennaro Ferrara, che ha evidenziato il valore «essenziale della fraternità».
«Per noi che operiamo in questo contesto, specialmente nei giorni che precedono il Natale, è importante dimostrare che la società civile non ci ha dimenticato e che siamo qui, anche attraverso questi “Pranzi”, da sempre momenti di pura fratellanza, per lavorare insieme a favore del recupero delle nostre detenute», ha dichiarato in apertura Alessia Rampazzi, Direttore della Casa circondariale romana.
Salvatore Martinez, Presidente nazionale del RnS e della Fondazione Alleanza del RnS, ha ricordato che «uno dei primi e profetici gesti di papa Francesco si svolse a Rebibbia, il 2 aprile del 2015: era il Giovedì Santo, Settimana Santa, e il Papa venne per lavare i piedi a dodici detenute e detenuti. Nella Sua omelia, il Pontefice esclamò: “Gesù ci amò, Gesù ci ama! Ma senza limite, sempre, fino alla fine. L’amore di Gesù per noi non ha limiti: sempre di più, sempre di più, non si stanca di amare, a nessuno: ama tutti noi, al punto di dare la vita per noi, per tutti noi. Ha dato la vita per ognuno, con il suo nome e cognome: il suo amore è così, è personale”.
Marcella Reni, in qualità di Presidente di Prison Fellowship Italia, ha evidenziato le tante dimensioni della giustizia, di cui si occupa l’associazione Prison, presente in ben 12 Nazioni al mondo. «Da anni – ha precisato – con la realtà attiva in Italia ci impegniamo ad attuare la cosiddetta “giustizia riparativa”, a partire dal progetto Sicomoro e da altre iniziative, che concretamente spiegano in che termini, davvero, può esistere un modo alternativo di “fare giustizia” e restituire una speranza, un motivo di rinascita a quanti hanno commesso un reato ma possono confidare in un corretto reinserimento nella comunità. Ci incoraggia sapere, inoltre, che questo tema sta a cuore anche all’attuale ministro della Giustizia, Marta Cartabia: il carcere, difatti, non è un luogo esterno alla società, ma inserito al suo interno».
Lo Chef Gianfranco Pascucci, ha messo in luce come «la tavola trasmette sempre comunanza, perché la cucina è unione e con i nostri ingredienti cerchiamo di portare in tavola ciò che crea un’atmosfera di famiglia per le carcerate».
Emanuela Scatena, sommelier e Presidente dell’associazione WinES: ha mostrato il Progetto, appena avviato, per il reinserimento lavorativo dei detenuti nel mondo della ristorazione, nato «per generare, concretamente e responsabilmente una opportunità di riscatto ai detenuti in questa stagione storica così complessa».
Alla conferenza stampa di presentazione dell’evento sono intervenuti anche gli artisti che di solito partecipano a rendere più gioiose il pranzo di Natale nelle carceri coinvolte.
La cantante Francesca Alotta «noi artisti, che tanto abbiamo ricevuto, abbiamo il dovere morale di donare qualcosa per gli ultimi» e il tastierista de’ “I Cugini di Campagna” «il Natale è magico, perché è un fatto umano e dobbiamo restituire agli altri il tanto che abbiamo ricevuto, con un entusiasmo che ritorna indietro quadruplicato: siamo “cugini” e dunque vi faremo sentire in famiglia!».
Da Roma a Milano e Cagliari, protagonisti l’allegria, il servizio e i piatti “stellati”
«La speranza mai delude. C’è Dio, non in orbita, ma Dio accanto a te, perché lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza… Dio è con ognuno dei carcerati, con qualsiasi persona che passa in difficoltà. Per questo posso dirti una cosa: Dio perdona sempre, Dio perdona sempre» queste le parole cariche di speranza di Papa Francesco.
Anche quest’anno, sia pure in maniera ridotta nelle strutture carcerarie coinvolte a causa della pandemia, l’evento “L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore” sarà una occasione di grande solidarietà e condivisione.